lunedì 3 marzo 2014
RIUNIONE DI CONDOMINIO 2014
Quest'anno è stata una seduta abbastanza veloce, poco "animata" e purtroppo poco partecipata dagli inquilini: erano, infatti, presenti soltanto circa 1/5 dei conduttori, meno rispetto all'anno precedente.
I quesiti dei condòmini riguardavano prettamente i consumi energetici, la cui gestione da giugno 2013 è stata affidata alla ditta CRISTOFORETTI la quale fattura bimestralmente costi fissi + costi variabili. Era presente un rappresentante della ditta, il quale ha cercato di fornire spiegazioni alle tante domande: quasi tutte incentrate sul fatto che appena 1/3 della bolletta sono consumi effettivi, tutto il resto sono costi fissi; a tal proposito l'Amministratore ha giustificato il fatto che l'impianto del Residence funziona H24.
Altre domande riguardavano le spese condominiali (sempre alte) ed i frequenti guasti a elementi comuni (basculanti, cancelli, etc.). L'Amministratore risponde che, a seguito d'una riunione con le proprietà, si sono cercate voci di ulteriore riduzione dei costi che sono state individuate nella pulizia vetrate (ridotta la frequenza) e taglio erba (due tagli estivi in meno).
C'è da sottolineare, infine, il richiamo dell'Amministrazione ad assumere comportamenti civili che non vadano a disturbare il vicinato e/o non vadano a ledere le parti comuni, come ad esempio i bambini che giocano sotto i portici o le biciclette che non devono trovarsi fuori posto.
venerdì 17 maggio 2013
COME SARA' IL FUTURO DEL RESIDENCE?
Successivamente, l’area compresa tra via via Forcellini, via Gerardo, via Canestrini ed il Parco Iris, è stata oggetto di una famigerata variante parziale al P.R.G. approvata con deliberazione del Consiglio Comunale (Giunta Destro) n.15 del 02/02/2004, ai sensi e per gli effetti dell’art. 50, comma 4, lett. c) della Legge Regionale 27/06/1985 n.61, che ha modificato la destinazione della stessa in “zona per l’edilizia residenziale pubblica” (ERP). Tra il 2005 e il 2008, un intervento finanziato dalla Regione Veneto (contributo a fondo perduto di 2 milioni di euro per i costruttori / cooperative edilizie) ha permesso a ditte dell’orbita ciellina di realizzare il “Residence Parco Iris”: 135 appartamenti, suddivisi su 6 colorate palazzine, a canone calmierato per 8 anni dove i conduttori dovevano rispettare i medesimi requisiti per gli alloggi convenzionati e potevano impegnarsi, previo anticipo del 10%, all’acquisto passati gli 8 anni.
Se già il canone (es.: per 89 mq si sborsano oltre 700 Euro/mese solo d’affitto, arrivando a 1.000 considerando anche spese e consumi) alla luce dei fatti non è mai stato calmierato rispetto a metrature analoghe in zona, al momento della stipula del contratto di locazione le proprietà originarie/committenti avevano prospettato verbalmente spese condominiali per unità tra gli 80 ed i 100 euro mensili, rivelatesi fin da subito mendaci.
Sin dai primi mesi di vita, infatti, la struttura ha manifestato numerosi e svariati problemi più volte fatti notare alle proprietà, al Consorzio CERV, e all’amministrazione (e puntualmente riportati qui sul blog), tra i quali: muffe estese, insonorizzazione imbarazzante, infiltrazioni d’acqua nelle abitazioni e nei garage, crepe estese, lievi danni anche dal terremoto dell’Emilia del 2012, fenomeni di affioramento e di condensa, inefficacia del sistema di aspirazione, riflusso dello scarico fognario, infissi non isolanti e non montati in modo adeguato, copiosa presenza formiche e scarafaggi. Tutti effetti, questi, tipici delle speculazioni edilizie; difetti che in costruzioni decantate come“gioiello dell’edilizia convenzionata” non si dovrebbero riscontrare.
Alla luce sia dei sopraccitati vizi e sia delle condizioni economiche generali (quindi gravanti sulle famiglie), che sono progressivamente peggiorate negli ultimi anni, buona parte degli inquilini del Residence, riunitisi in una sorta di comitato che ha provato ad invalidare l’ultima assemblea condominiale tenutasi giovedì 9 maggio 2013, sono a chiedere alle Proprietà e all’Amministrazione sia di analizzare le spese sostenute dal 2008 ad oggi, e sia che venga ridotto l’importo delle spese condominiali in misura pari o superiore al 30% sull’importo attuale.
Le proprietà tentano di locare gli appartamenti sfitti anche a canoni inferiori a quelli precedentemente contrattati. Intanto, si moltiplicano le disdette e le palazzine si svuotano, consegnando dubbi sul futuro dell’isolato.
mercoledì 15 maggio 2013
FUGA DI INQUILINI DAL RESIDENCE PARCO IRIS
Tratto dal Mattino di Padova del 15 maggio 2013 e rettificato.
mercoledì 6 marzo 2013
BICICLETTATA, 17 marzo 2013
Domenica 17 marzo 2013. Ritrovo al Parco Iris ore 11, ritorno ore 15 circa. Appuntamento per conoscere con l'aiuto di esperti alcuni luoghi significativi del progetto di Parco agro-paesaggistico minacciati dalla cementificazione.
TAPPE:
• Area verde in zona Parco Iris: il cuneo verde di via Canestrini è una delle ultimi aree verdi rimaste
all’interno dell’anello fluviale di Padova, a rischio allagamenti. Rappresenta un importante
corridoio ecologico e potrebbe diventare un grande parco urbano ma è minacciata da possibili
nuove edificazioni.
• Isola dii Terranegra: importante polmone verde dove esistono già esperienze agricole e progetti
innovativi come il Parco delle energie rinnovabili, che possono rappresentare tasselli importanti
nel progetto del Parco agro-paesaggistico. Anche qui incombe la minaccia del cemento per via
della cosiddetta perequazione.
• Circolo di Campagna “Il Presidio”: testimonianza agro-architettonica di un paesaggio veneto quasi
totalmente scomparso, particolarmente attiva nella realizzazione di attività sociali e culturali.
Minacciata da un’anacronistica ipotesi di espansione della zona industriale.
• Idrovia: la grande incompiuta che metterebbe in sicurezza il territorio dalle piene della Brenta e/o
del Bacchiglione, rappresenterebbe un importante asse di trasporto navigabile tra Padova e il
mare oltre ad avere un ruolo di infrastruttura verde per la riqualificazione del paesaggio. La sua
piena realizzazione è minacciata dal progetto di una camionabile che ne ridimensionerebbe
dimensioni e benefici.
• Lungo il tragitto percorreremo la rete fluviale Scaricatore - San Gregorio - Roncajette -
Bacchiglione, incontreremo la campagna perirurale e altri luoghi significativi del paesaggio.
domenica 7 ottobre 2012
TRAGEDIA AL RESIDENCE: UCCIDE LA MOGLIE E CERCA DI UCCIDERSI
mercoledì 28 marzo 2012
RIUNIONE DI CONDOMINIO 2012
Anche quest'anno è stata una seduta abbastanza veloce (circa un'ora e mezza), poco "animata" e purtroppo poco partecipata dagli inquilini; erano presenti quasi 1/5 dei conduttori, una ventina di persone in meno rispetto alla precedente.
Tutti i quesiti dei condòmini rivolti all'Amministrazione riguardavano prettamente le spese ed i frequenti guasti a elementi comuni (basculanti, cancelli, etc.).
Riguardo ai costi, l'Amministrazione riferisce che si sono avuti risparmi, ad esempio sul giardinaggio e sul consumo di combustibile (circa 3.000 Euro). Su quest'ultimo rimane qualche dubbio, in quanto c'è da rilevare che molti appartamenti erano sfitti nel periodo invernale.
A detta di tutti, rimangono invece alte le spese per la gestione della centrale termica (circa 14.000 Euro/anno).
La proprietà riferisce che sta apportando modifiche migliorative ai 5 portoni basculanti degli interrati ed esorta al pagamento delle spese condominiali: molti locatari, infatti, si trovano morosi o in arretrato con le spese condominiali.
C'è da sottolineare, infine, il richiamo dell'Amministrazione ad assumere comportamenti civili che non vadano a disturbare il vicinato e/o non vadano a recare danni alle parti comuni.
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giovedì 1 marzo 2012
PEREQUAZIONE E DESTINO DELLE AREE VERDI
Con la primavera alle porte torna il dibattito sulle aree verdi cittadine ed il loro destino.
Malgrado le oltre 5.000 firme raccolte dai Comitati e le richieste politiche di valutare altre soluzioni, la possibilità di non edificare nell’area compresa tra il Parco Iris e le vie Forcellini-Canestrini-Gerardo non è stata presa in considerazione né dai Committenti né dal Comune. Le uniche alternative in ballo, sulle quali immobiliaristi e Palazzo Maroni giocano a ping-pong, sono: edificare a pettine grossi palazzoni lungo le vie Canestrini (4 condomini) e Forcellini (2 condomini), o spostare tutta la cubatura sull’area d’angolo tra Via Forcellini e Via Gerardo, ovvero sul campo di frumento contiguo al quartier generale di CL/CdO. E proprio le ultime voci danno la maggiore probabilità - leggi volontà - a trasferire i circa 30.000 metri cubi del Piano qui nei 39.530 metri quadri (lotto da 31.300 mq a seminativo identificato come Mapp.601 del Fg.160 + lotto da 8.200 mq a vigneto identificato come Mapp.10 del Fg.160), classificati nel P.R.G. vigente come “Verde pubblico attrezzato di interesse generale“, di proprietà per 4/18 di "EFFEGIEFFE COSTRUZIONI S.r.l." e per 14/18 della "SASS MAOR S.r.l.".
Fatta questa premessa, è doveroso informare che in zona Forcellini non è solo la questione IRIS a destare preoccupazione, ma è il futuro di tutta l’esclusiva zona agricola compresa tra le Vie Filiasi-Boccaccio-Testa: oltre 75.000 mq già nelle mani di un paio tra i costruttori più attivi in zona (le varie società dell’immobiliarista Marcato e la SIMPRA). Aree agricole, queste, già destinate a “Perequazione urbana” dal PRG vigente e che presto potrebbero essere oggetto di qualche importante PUA.
Negli ultimi anni si sono susseguite, nella quasi totale indifferenza, compravendite di terreni da privati a immobiliari e varianti al PRG che hanno trasformato i campi da agricoli a edificabili col meccanismo della perequazione. Tale strumento giustifica sostanzialmente la costruzione di nuovi edifici in cambio di ottenere nuove aree verdi, ma che in realtà è un escamotage per non aggravare le già povere casse comunali e far sì che siano i privati a realizzare le opere di urbanizzazione più qualche giardino in cambio di appetibili volumetrie che vanno a saturare, senza una visione strategica di città, il territorio.
L’urbanistica a Padova non dev’essere un’operazione microscopia a completamento degli spazi lasciati vuoti dal P.R.G. del 1954 di Piccinato e/o dei lotti non edificati dall’Amministrazione Crescente (1947-1970). Si deve (ri)pensare la città come un corpo unico che funziona proprio per la sua coesistenza di “spazi vuoti” e “spazi pieni”, ponderandoli e progettandoli anche mediante percorsi partecipativi, tenendo conto delle reali esigenze degli abitanti da qui ai prossimi almeno 20 anni.
Le conseguenze d’una mancanza di visione strategica le vediamo, ad esempio, nell’aumento dell’inquinamento atmosferico o subito dopo eventi meteorologici sopra la media, quando fognature e corsi d’acqua entrano in crisi.
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venerdì 13 gennaio 2012
VIA LIBERA ALLA CEMENTIFICAZIONE IN ZONA IRIS
L’annosa vicenda vede contrapposti da un lato l’amministrazione comunale (che non vuole consentire altra cubatura all’interno del parco), dall’altro il consorzio dei 24 proprietari privati (che invece avevano proposto al Comune un progetto edilizio all’interno dell’area verde). A detenere la maggior parte della cubatura «privata» è la società ciellina IRIS S.r.l. A rappresentare gli interessi legali del consorzio l’avvocato Sergio Dal Prà. Che proprio in una recente intervista al nostro giornale aveva manifestato l’intenzione di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale contro Palazzo Moroni se non si fosse arrivati a una soluzione del problema, permettendo ai suoi assistiti di costruire. E alla fine il nodo del contendere pare si vada sciogliendo. La cubatura, circa 30 mila metri cubi, inizialmente prevista all’interno del parco Iris verrà spostata nell’area limitrofa di via Gerardo attualmente destinata a «verde pubblico attrezzato» e quindi per eventuali impianti sportivi. Per procedere con l’operazione occorre preparare una variante urbanistica a cui i tecnici comunali stanno già provvedendo. «Il nostro obiettivo principale è di realizzare il grande parco verde – spiega il vice sindaco, con delega all’Urbanistica, Ivo Rossi – e per ottenere questo la cubatura deve essere concentrata in determinati punti. La proposta che ci è arrivata dai privati, e che avevo portato in commissione Urbanistica due mesi fa, non soddisfaceva né rispettava quanto volevamo. Ora invece credo si sia trovato un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e quello dei privati». Quindi il vice sindaco precisa ancora meglio: «La soluzione è un accordo per allargare l’area e concentrare le cubature». Insomma prendere i due piccioni con una fava ed evitare pure il ricorso al TAR che si stava palesando come uno spettro sopra l’amministrazione comunale. Che invece di altri contenziosi giuridici non ne vuole sapere. Sarpi-Dalmazia e viadotto di Padova Est (due cause con richiesta di risarcimenti per 50 milioni di euro) per il momento, deve aver pensato più di qualcuno nella stanza dei bottoni, bastano e avanzano. Tra l’altro la soluzione individuata dal Comune pare andare a nozze anche con le aspettative dei privati, ciellini in testa. «Noi siamo favorevoli allo spostamento della cubatura – conferma l’avvocato Dal Prà – sistemarci nell’area limitrofa è una soluzione che ci va bene». Insomma l’«happy handing» sarebbe cosa fatta, se non ci fossero gli ambientalisti e soprattutto gli oltre 5 mila firmatari della petizioni contro un’ulteriore cementificazione in zona Iris-Forcellini raccolti nel «Comitato Parco Iris» guidato da Ernesto Ginestri. «Di fatto lo spostamento della cubatura non sposta di un millimetro la nostra posizione – spiega Ginestri – anche perché si rimane sempre all’interno del cuneo verde su cui abbiamo detto, e ripetuto, non si deve assolutamente costruire. Anche perché – conclude il portavoce del comitato parco Iris – si realizzerebbe un intervento su una superficie a rischio idraulico. La nostra richiesta di mantenere verde quell’area, individuata dal piano regolatore Piccinato, era proprio per ridurre la cubatura e salvaguardare il territorio dal rischio allagamenti. Invece qui sembra che in nome degli interessi privati si continui a sacrificare il bene della comunità. Ora non ci resta che rimanere in attesa di vedere il progetto».
Fonte: "Il Mattino di Padova" del 6 gennaio 2012
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giovedì 15 dicembre 2011
TROPPO "CEMENTO" NEL PIANO REGOLATORE: ESPOSTO DI LEGAMBIENTE
«Legambiente lo ha fatto presente per iscritto all’Amministrazione Comunale in febbraio e poi in giugno. Il Comune di Padova ha cambiato destinazione d’uso a mezzo milione di metri quadrati di zona agricola più del consentito - spiegano Sergio Lironi e Lorenzo Cabrelle, del settore urbanistico di Legambiente - Si tratta di errori determinati dall’inosservanza dei criteri di calcolo fissati dall’atto di indirizzo della Regione Veneto, approvato con D.G. R. n. 3150 del 25 novembre 2008. Il settore Pianificazione Urbanistica, pur ammettendo le contestazioni, non ha accolto il nostro invito a provvedere all’immediata correzione degli elaborati del piano, rimandando tale adempimento alla conferenza dei servizi decisoria, in cui il Pat sarà approvato».
Perciò Legambiente ha presentato un esposto alla Provincia affinché pretenda che il Comune, prima della convocazione della Conferenza dei Servizi, sottoponga al consiglio comunale le correzioni al Pat necessarie per renderlo coerente con la direttiva regionale.
«All’Amministrazione comunale sembra sfuggire una evidente contraddizione: se andrà rivisto il dimensionamento del PAT e se dovrà essere drasticamente ridotta, la quantità di superficie agricola trasformabile, ne dovrebbe derivare anche la necessità di rivedere le previsioni urbanistiche, sulla quale sono stati approvati e continuano a venire approvati i piani urbanistici attuativi e varianti al Prg vigente. Legambiente perciò ritiene illegittima l’adozione di piani attuativi e varianti riguardanti Canestrini zona Iris, Basso Isonzo, via Pelosa, Mortise ed altre, che comportino il consumo di superfici agricole».
«Al responsabile del procedimento della Provincia per l’approvazione del Pat di Padova è stato, inoltre, fatto presente che demandare alla conferenza di servizi la rettifica di documenti errati, senza che il consiglio comunale di Padova abbia preventivamente deliberato in merito, costituisce un vizio procedurale che, se contestato, potrà inficiare la legittimità dello stesso piano. E a questo punto a Legambiente non resterebbe altro da fare che ricorrere alle deputate sedi giudiziarie».
Fonte: "Il Mattino di Padova" del 15 dicembre 2011
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venerdì 14 ottobre 2011
CONSIDERAZIONI E POSSIBILI SCENARI DELLA ZONA IRIS
Sarà una visione scettica, sarà un atteggiamento pessimista, ma dopo aver letto il libro “LA LOBBY DI DIO” viene davvero difficile credere che un'organizzazione come CL/CdO in tutto questo tempo non abbia trovato una soluzione che riesca a conciliare le richieste del Comune coi propri interessi immobiliari.
Il primo sospetto è che esista già un "Piano B" che contempli le indicazioni che verranno date dal Comune: se questo “piano conciliatore” fosse stato presentato mercoledì scorso in Commissione, davanti a moltissimi cittadini coinvolti, sarebbe stato molto probabilmente bocciato archiviando definitivamente la faccenda.. cosa che Comune e Costruttori sembrano proprio non volere!
L'Assessore all'Urbanistica Ivo Rossi, in un'intervista rilasciata a un quotidiano locale, ha dichiarato: «E’ bene ricordare che si tratta di un'operazione di perequazione integrata. […] I privati ci hanno presentato vari progetti, in alcuni casi c'erano troppe villette, in altri troppe palazzine venivano concentrate su via Canestrini. Ad un certo punto abbiamo chiesto di spostare un po’ di edifici verso via Forcellini in modo da creare proprio da quella parte un nuovo accesso al parco Iris. I costruttori però non hanno ritenuto opportuno accogliere la nostra richiesta e, per tutta risposta, ci hanno mandato una diffida in cui ci chiedono che ad avere l'ultima parola sul progetto sia il Consiglio Comunale».
E’ pensabile che il Consiglio casserà le proposte dei privati. A quel punto non è escluso che i costruttori si rivolgano al TAR col rischio che, se dovessero vincere il ricorso, ad essere realizzato sarebbe uno dei 3 progetti già presentati. Ecco perché nella delibera comunale sarà fondamentale riportare delle motivazioni valide (rischio idraulico) e soluzioni concrete (spostamento della cubatura in un’altra zona della città).
Conclude Rossi affermando che «Noi siamo disponibilissimi a valutare nuove proposte quindi l'invito che mi sento di fare ai privati è quello di presentare un nuovo progetto che tenga conto delle nostre indicazioni». Qui c'è un paradosso: se si deve tener conto delle indicazioni del Comune, allora si dovrebbe tener conto soprattutto del palese rischio idraulico che Regione e Consorzio di bonifica hanno individuato nella la zona del parco Iris. Unico modo, questo, per bloccare definitivamente la cementificazione di questo polmone verde, zona dove peraltro il 50% delle nuove costruzioni risultano ad oggi invendute.
Riassunto del piano: perequazione integrata su un'area complessiva di 124mila metri quadri (76mila di proprietà di CL/CdO), dei quali 86mila metri verranno concessi al Comune che li destinerà a verde pubblico (espansione del Parco Iris), sui restanti 38mila potranno essere costruiti 30mila metri cubi (circa un centinaio di appartamenti) che dovranno trovare posto a ridosso di uno dei polmoni verdi della città. A realizzarli dovrebbero essere circa 24 "soggetti" di cui fanno parte anche tre società di CL/CdO.
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RESPINTA LA LOTTIZZAZIONE NELLE AREE VICINE AL PARCO IRIS
Prima vittoria per comitato e associazioni che si oppongono alla cementificazione dell’area Iris. L’assessore Rossi proporrà al Consiglio Comunale di respingere il progetto di lottizzazione. Però è necessario che la delibera sia motivata per evitare una vittoria al TAR dei privati e che ponga i presupposti per allontanare i volumi dall’area in ragione del rischio idraulico e del rispetto del limite di suolo agricolo che può essere trasformato.
La lunga battaglia del Comitato IRIS e delle associazioni ambientaliste per la salvaguardia delle aree verdi comprese tra via Canestrini e via Forcellini ha registrato un primo significativo successo. L’assessore all’urbanistica, e vicesindaco, Ivo Rossi proporrà al Consiglio Comunale di respingere con una apposita delibera il progetto di lottizzazione presentato dai privati, in considerazione soprattutto del fatto che la soluzione proposta non rispecchia la volontà dell’amministrazione di utilizzare le aree cedute dai privati (richieste dalle norme urbanistiche) per un reale ampliamento del parco IRIS: la localizzazione della prevista nuova edificazione privata prevalentemente lungo via Canestrini e la distribuzione degli spazi verdi all’interno dei fronti edificati ne limiterebbe infatti la possibilità di una effettiva fruizione pubblica.
Diamo atto a Rossi e all’Amministrazione di aver accolto le richieste dei residenti, Comitato Iris, Legambiente, C.d.Q. e diversi consiglieri comunali di bloccare quella speculazione edilizia. Ora però bisogna allontanare in altra area quell’edificazione, utilizzando strumenti urbanistici come crediti edilizi o permute.
Nel condividere la proposta dell’assessore Rossi la Commissione Urbanistica ha comunque chiesto di poter esaminare e discutere in una prossima seduta le motivazioni che sostanzieranno la Delibera del Consiglio Comunale, fondamentali per evitare un possibile ricorso al TAR dei proprietari privati ed essenziali per evitare che un nuovo progetto, che preveda una semplice ridistribuzione delle cubature edilizie, debba in fase successiva essere automaticamente accettato dal Comune.
A tal fine, come in più interventi richiesto, noi riteniamo che nella delibera con cui si nega l’approvazione del progetto vengano inserite anche le seguenti motivazioni:
A) Tutta l’area è soggetta a rischio idraulico. Va quindi richiamato quanto indicato nei pareri espressi dai Consorzi di bonifica e dalla stessa Regione Veneto in relazione alla compatibilità idraulica ed alle norme del PATI, ovvero che non è sufficiente attestare la cosiddetta “invarianza idraulica” dei progetti di nuova lottizzazione, ma che preliminarmente ad ogni nuova autorizzazione di espansione urbanistica devono essere effettuati gli interventi per la messa in sicurezza di tutto il bacino scolante (interventi che nel caso specifico sono stati solo parzialmente avviati). E va ricordato che, sempre nei pareri ricordati, si suggerisce per le aree a rischio idraulico l’utilizzo dei crediti edilizi per la dislocazione delle volumetrie programmate in altri contesti urbani.
B) L’articolo 13 della legge urbanistica regionale pone un preciso limite al consumo di suolo agricolo: limite che deve essere quantificato nel Piano di Assetto del Territorio (PAT). Con propria deliberazione del novembre 2008 inoltre la Regione Veneto ha precisato che nel computo del suolo agricolo devono essere considerate tutte le aree aventi caratteristiche agricole (pur se temporaneamente abbandonate) indipendentemente dal fatto che il PRG previgente le destinasse ad altro uso. A conferma di questa prescrizione sempre l’Atto di Indirizzo della Regione Veneto sottolinea che “... è possibile la ricollocazione, all’interno del territorio comunale, delle aree interessate da precedenti previsioni di piano non attuate, nonché di quelle che, ancorché adottate, sono incompatibili con il PAT”. Le aree interessate dal progetto Iris rientrano in questa fattispecie.
C) Il Comune è quindi legittimato a proporre un trasferimento delle cubature già previste dal PRG in altro ambito urbano, tanto più in considerazione del fatto che nel PAT adottato - come ufficialmente riconosciuto dalla stessa Amministrazione - vi è stato un evidente errore nel calcolo del limite della Superficie agricola utilizzata (SAU) trasformabile. In base ai parametri regionali questa infatti non può essere superiore a 181.142 mq (anziché ai 667.944 mq erroneamente indicati nel PAT), un valore che dovrebbe essere già stato abbondantemente superato con i piani attuativi del Basso Isonzo e con la recente Variante di piano relativa a Mortise.
Fonte: "ECOPOLIS" n.309 del 14 ottobre 2011
venerdì 16 settembre 2011
LOTTIZZAZIONE NELL’AREA IRIS, QUALI MARGINI PER EVITARE LA CEMENTIFICAZIONE?
In una recente intervista il vice sindaco e assessore all’urbanistica, Ivo Rossi ha affermato che, nell’area adiacente al Parco Iris, soggetta a perequazione edilizia, il comune sta facendo fino in fondo con trasparenza la sua parte ed è in attesa che i privati, nel rispetto delle previsioni urbanistiche, depositino presso gli uffici comunali il progetto definitivo.
A noi risulta, invero, che già in data 15 dicembre 2009 è stata presentata la richiesta di perimetrazione dell’area su cui realizzare l’intervento, con allegate tre diverse ipotesi planivolumetriche. È il comune, quindi, che è in difetto di una risposta, in quanto avrebbe già dovuto, dopo i necessari passaggi attraverso le commissioni di quartiere e la commissione urbanistica e, perché no, anche attraverso forme di partecipazione dei residenti (questo per noi significa trasparenza), fornire le puntuali direttive per il migliore assetto dell’area sotto il profilo del minore consumo di suolo e della massima estensione ed organizzazione del verde.
Ma non è questo il punto che ci interessa, quanto, invece, sapere attraverso quali forme si è giunti alla decisione (così almeno si evince dalle affermazioni del vice sindaco) di confermare l’attuazione della perequazione all’interno di un’area ad alto rischio idraulico, qual è quella che va dal Parco Iris al canale di S.Gregorio: un vero e proprio catino soggetto a frequenti allagamenti.
Attraverso quali passaggi formali, cioè, si è deciso di non tenere conto delle richieste dei quartieri 3 e 4, che, nei documenti redatti per la formazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT), chiedevano di evitare in tale area ogni ulteriore cementificazione del suolo e di risolvere la questione dei diritti edificatori dei privati attraverso l’istituto dei crediti edilizi e l’individuazione di aree, pubbliche o private, dove trasferire i volumi previsti dalla perequazione.
Questo, sulla base del principio di trasparenza dell’iter decisionale evocato dal vice sindaco, vorremmo conoscere.
L’affermazione che non è possibile applicare al caso in esame l’istituto dei crediti edilizi è tutta da dimostrare. Altri comuni del Veneto, più piccoli e di certo più virtuosi (ad esempio Piove di Sacco e S.Donà di Piave), hanno già approvato il regolamento sui crediti edilizi. Perché Padova, capoluogo di Provincia, è in ritardo? Il fatto di non avere ancora il regolamento non può essere preso a giustificazione per consentire l’urbanizzazione di un’area soggetta a grave rischio idraulico.
Se una decisione formale non è ancora stata presa, e ciò sembra avvallato dal fatto che, in contemporanea con l’intervista rilasciata dal vice sindaco, l’assessore all’ambiente Alessandro Zan si è dichiarato contrario alla cementificazione nell’area Iris, i giochi potrebbero essere riaperti sulla base della ricerca dell’interesse prevalente che, a nostro avviso, riguarda la sicurezza idraulica del territorio piuttosto che il diritto ad edificare previsto dal piano regolatore, diritto che, come visto, si può tutelare in altro modo.
Fonte: "ECOPOLIS" n.305 del 16 settembre 2011
giovedì 8 settembre 2011
L'ASSESSORE ZAN BOCCIA IL NUOVO CEMENTO
«C'è un problema ambientale. Quello è l'ultimo grande cuneo verde della città, per di più già in emergenza idraulica». Alessandro Zan, assessore di Sinistra Ecologia Libertà (SEL), affronta il «caso Parco Iris» dal punto di vista delle sue competenze amministrative. «Un'area che va preservata, che è 7 metri sotto il livello del centro storico. Una sorta di catino che con l'incidenza di precipitazioni molto intense e concentrate finisce sott'acqua. Proprio perchè già fortemente urbanizzata» insiste Zan. Dunque, occorre massima cautela: «Negli anni Venti, il canale San Gregorio tagliò in due il "catino". Dall'altra parte, fu realizzata la zona industriale. Oggi siamo impegnati a fronteggiare le conseguenze del cemento a Forcellini: con l'idrovora di Voltabarozzo e con il nuovo impianto che scaricherà l'acqua nel canale».
Nel merito della perequazione urbanistica, Zan ha una posizione chiara: «Costruendo oltre i 60 mila metri quadri che già Compagnia delle Opere ha realizzato in quella zona, ci sarebbero rischi idraulici evidenti. Il lavoro del collega Ivo Rossi è stato importante, nella ricerca di un punto di mediazione fra i diritti dei privati e l'interesse della città. Mi permetto di ricordare che l'area in questione fu acquistata a poco prezzo all'epoca della giunta Destro, che poi ha modificato la destinazione a residenziale. Una porcheria: doveva restare verde agricolo». Come se ne esce? «Intanto la CdO dovrebbe farsi carico del fatto che è inopportuno impermeabilizzare ulterioremente la zona. Accetti di spostare altrove la cubatura. Crediti edilizi in cambio del polmone verde salvaguardato da Piccinato».
Infine, un appello alla ragionevolezza: «L'intera città sconta un'alta densità edilizia proprio a Forcellini, dove CdO ha il suo quartier generale. Nella nuova area, per altro, non esiste nemmeno un barlume di ERP. Case a prezzo di mercato, non certo edilizia in funzione delle giovani coppie. Tanto più che nella stessa zona ci sono palazzine con metà appartamenti invenduti, mentre dal Residence Iris c'è chi preferisce andarsene. Ecco, evitiamo di ripetere lo stesso errore».
Fonte: "Il Mattino di Padova" del 3 settembre 2011
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CL VUOLE "TRASLOCARE" LE SUE SCUOLE ALL'IRIS
di Matteo Bernardini e Ernesto Milanesi
Parco Iris o «cittadella ciellina». Il dilemma torna per la perequazione urbanistica che oppone il Comitato (che difende il verde pubblico) al quartier generale della Compagnia delle Opere. L'ultima versione del progetto edilizio prevede anche il "trasloco" delle scuole di CL. Conferma Sandro Ginestri, uno dei portavoce del Comitato Iris che con Lucio Passi di Legambiente ha pubblicato «Il danno. Padova: verde, speculazione e cemento nella seconda Repubblica». A pagina 46, c'è l'estratto del contratto con cui Iris Srl acquistò 76.656 metri quadri per circa 3 milioni di euro. Circa un terzo dell'area verde residua nella zona parco: grazie alla perequazione, ha prodotto un guadagno stimato in 4 milioni. «L'ipotesi di trasferire una delle scuole di formazione della galassia della CdO all'interno del parco Iris non ci coglie di sorpresa. Di fatto, è la riproposizione dello stesso disegno: cementificare un'area verde che invece dovrebbe essere salvaguardata. E' dal 2002 che ci stanno provando, prima con il progetto di un teatro; ora cercando di portarci la loro scuola. Il risultato non cambia».
PONTE DI BRENTA. Si tratta di traslocare da Ponte di Brenta una delle scuole della coop ciellina Dieffe scarl. «Sarebbe una soluzione impropria a vantaggio di una lobby che di fatto trasformerebbe il parco nel proprio giardino privato». La scuola di formazione andrebbe a inserirsi in un contesto dove sono già presenti il centro congressi papa Luciani, la mensa, un altro centro di formazione e gli alloggi Erp.
A RIMINI. Il 24 agosto Graziano Debellini, leader carismatico di CL e co-fondatore della fraternità, ha accolto al meeting il sindaco Flavio Zanonato e Ivo Rossi, assessore all'urbanistica, con la stessa ospitalità riservata negli stessi stand il giorno dopo a Pierluigi Bersani. La «giornata padovana» a Rimini quest'anno è stata in tono decisamente minore rispetto al recente passato. Dal punto di vista ciellino, comunque, la conferma di un legame storico. Ma il futuro del «polmone verde» del Forcellini è una partita aperta, quanto delicata. A rappresentare gli interessi che fanno capo alla CdO sarebbe stato chiamato l'avvocato Sergio Dal Prà, ex presidente della Fondazione Breda.
COMMISSIONE. Finora, di ufficiale a palazzo Moroni non risulta nulla. Ma con la ripresa dell'attività amministrativa il «caso Iris» è destinato a spiccare nell'ordine del giorno della Commissione Urbanistica presieduta da Luigi Mariani, ex assessore nelle giunte di Zanonato fino al 1999 e dal 2004 al 2009. Politicamente, il mega-progetto a ridosso del parco preoccupa i consiglieri di spiccata fede ambientalista. Italia dei Valori (secondo partito della maggioranza di centrosinistra) ha già aperto il «fuoco di sbarramento» nei confronti di CL. Perfino dentro il gruppo PdL c'è chi dissente, anche a dispetto del capogruppo. E la Lega Nord di solito non fa troppi sconti, quando si tratta di cemento.
COMITATO. Una volta di più, pretende le carte in tavola alla luce del sole. Lo aveva già fatto, ospitando alla libreria Zannoni l'eurodeputato Luigi De Magistris. Conclude Ginestri: «L'interesse dei cittadini è ben altro: mantenere il parco Iris più verde possibile. Se è vero che esiste una cubatura edificabile, potrebbe anche essere spostata all'interno di un'altra area. Il parco Iris non è un vuoto da dover riempire di cemento a tutti i costi. Però la scuola di formazione potrebbe essere a questo punto più utile, e remunerativa, degli alloggi ERP realizzati ormai diversi anni fa e però, in molti casi, ancora sfitti».
Fonte: "Il Mattino di Padova" del 2 settembre 2011
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venerdì 29 aprile 2011
MORATORIA EDILIZIA IN ZONA CRESCINI-FORCELLINI
Cantano vittoria i cittadini che hanno già raccolto 3.000 firme contro le future edificazioni nell’area verde a fianco del parco Iris, aspettando una inversione di rotta da parte dell’amministrazione comunale.
lunedì 4 aprile 2011
ZONA PARCO IRIS: UN SOGNO VERDE PER MIGLIAIA DI CITTADINI
Maurizio Malè, Presidente del WWF Padova - una delle sei associazioni promotrici della petizione - dichiara in proposito: “la natura in Italia ha subito negli ultimi 50 anni un significativo degrado dovuto alle attività dell’uomo. Molti ambienti naturali sono stati colpiti dalla frammentazione che ne ha deteriorato la qualità a causa in particolare di un progressivo consumo di suolo.
E’ esattamente ciò che sta avvenendo in zona parco Iris a Forcellini, dove una delle ultime aree verdi rimaste in città è già stata fortemente erosa negli anni da palazzi e cemento e dove ora dobbiamo assolutamente impedire che si realizzino i propositi di ulteriori edificazioni.
Sentiamo spesso dichiarazioni dei nostri amministratori sulla necessità di guardare al futuro ed evocare un progetto di città capace di far sognare i cittadini, ma poi nella realtà ci scontriamo sempre con progetti molto più vicini ai desiderata dei costruttori: auditorium, centro congressi, nuovo ospedale, nuova questura… gli ingredienti del sogno sono sempre fatti di mattoni e cemento e quasi mai di parchi e alberi. Addirittura anche quando si parla di parchi, la loro realizzazione o ampliamento vengono ancora una volta subordinati alla contemporanea costruzione di centinaia di appartamenti su una parte dei terreni.
La calorosa adesione a questa raccolta firme dimostra invece come il sogno di molti cittadini sia quello di salvare tutta l’area verde compresa tra via Forcellini e via Canestrini e di realizzarvi per intero un unico, vero, grande parco urbano. D’altronde è sufficiente vedere in quanti si sono riversati al parco Iris in questo weekend di sole per rendersi conto di quanto sia forte l’esigenza di verde in città. Chi ci amministra deve rendersene conto prima che sia troppo tardi e di terreni verdi non ne siano rimasti più.
Maurizio Malè
Presidente WWF Padova
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giovedì 31 marzo 2011
RIUNIONE DI CONDOMINIO 2011
Rispetto alle "passate edizioni", quest'anno è stata molto più veloce (due ore circa) ma poco partecipata dagli inquilini e poco "animata".
Il problema principale emerso è sempre le elevate spese condominiali che, per un Residence definito a "canone calmierato" (rivolto principalmente alle giovani coppie), sono insostenibili per molti inquilini: dal Preventivo spesa 2011 leggiamo che s'arrivano a pagare anche 3.000 Euro/anno per un appartamento in duplex da 90 mq, importo che versa l'inquilino di un appartamento di 110 mq in un prestigioso residence (con servizio di portineria) di Via Nazareth (zona san Camillo).
Qualche condomino ha inizialmente fatto presente all'Amministratore proprio questo aspetto.
L'Amministrazione, dal canto suo, si giustifica col fatto che ci sono "molti servizi" e, comunque, si sono cercati fornitori più convenienti.
Di comune rilevanza il fatto che continuano, purtroppo, a verificarsi atti incivili (parcheggio selvaggio, sporcizia, danneggiamenti di cancelli/basculanti, spazzature nei cestini del giardino, etc.) che ledono soprattutto gli spazi comuni e l'immagine.
Infine, si evidenzia che la Proprietà, stranamente questa volta, non è praticamente stata interpellata... ma i problemi legati alla dubbia qualità della costruzione (muffe, infiltrazioni, etc.) rimangono, seppur minori e comunque monitorati dalla CERV, come periodicamente documentato su questo blog.
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martedì 22 marzo 2011
E LA POLITICA COSA DICE SULLA "QUESTIONE IRIS"?
Sinistra Ecologia Libertà ha fra i suoi obiettivi fondamentali la tutela e il risanamento dell’ambiente che viene frequentemente profanato da piccoli e grandi interventi distruttivi. Il Parco Iris fa parte di quella categoria di beni che per caratteristiche idrologiche, paesaggistiche e urbanistiche, dovrebbe essere rispettata, almeno per quel che rimane del “cuneo verde”, straordinaria intuizione di Luigi Piccinato, autore del PRG del 1954. Tre, quindi, le questioni che vogliamo sollevare per evidenziare che costruire ulteriormente in zona Iris non è la scelta migliore.
1. Questione idraulica. Vista la frequenza di condizioni meteorologiche che non si possono ormai più considerare “eventi eccezionali”, come dimostrato dalle ultime inondazioni dell’area, vista la funzione di bacino che la stessa svolge per il deflusso delle acque di Padova, riteniamo sbagliato, per gli abitanti attuali e futuri, aggravare il rischio idraulico con ulteriori edificazioni (la portata d’acqua scaricata da una zona urbanizzata è anche 20 volte superiore a quella di un’area verde). Sia la Regione Veneto che il Consorzio di Bonifica, con una nota, mettono in guardia da questo rischio: “La progettazione di nuovi interventi che possano comportare un incremento del rischio idraulico, soprattutto in zone o bacini già particolarmente sofferenti non potrà prescindere dalla preventiva necessità di individuare le misure strutturali e le risorse necessarie per la risoluzione delle criticità in essere”. Anche i Consigli di Quartiere 3 e 4 hanno già espresso in passato perplessità e preoccupazione.
2. Questione Abitativa. Il mercato delle abitazioni risente della crisi e, ad esempio, proprio nel raggio di 600 metri dal Parco Iris ci sono 4 nuovi edifici semivuoti. La diminuzione della popolazione in presenza dell’aumento di metri cubi costruiti dal 1981 (anno di picco) ad oggi e le condizioni ambientali sempre più precarie suggeriscono, più che ulteriori edificazioni, la realizzazione di interventi per la sicurezza idraulica del territorio e la sospensione, almeno temporanea, dell’edificabilità per l'area in oggetto ed altre aree che presentino caratteristiche simili. Le giovani coppie si trattengono a Padova se trovano alloggi a basso costo. Ma non è quello che offre il mercato, né lo offrirà l’intervento (33.000 metri cubi) che la Compagnia delle Opere intende realizzare nell’area del Parco.
3. Questione paesaggistica. In cambio, si dice, il Comune riceverebbe gratuitamente 9 ettari di area verde. È un acquisto importante per la città, è vero. Ma abbiamo spesso sentito chi l’amministra affermare che il verde ha un costo troppo elevato, che il Comune non ha i soldi per la manutenzione e che è costretto vendere aree e immobili pubblici per fare cassa. Il Cuneo Iris è la campagna che entra in città quasi a lambire le mura Cinquecentesche, polmone verde destinato oggi a grande parco urbano. Rovinarlo con la costruzione di nuovi edifici è un atto irreversibile e poco lungimirante.
PARTITO DEMOCRATICO:
In attesa del comunicato.
RIFONDAZIONE COMUNISTA:
In attesa del comunicato.
ITALIA DEI VALORI:
In attesa del comunicato.
LEGA NORD:
In attesa del comunicato.
POPOLO DELLE LIBERTA':
In attesa del comunicato.
mercoledì 16 marzo 2011
CAMPI INZUPPATI e PISCINE NATURALI
Si sottolinea che in questo lotto è stato concesso il permesso a costruire (n.4577/08) una palazzina:
Qui, invece, alcune foto scattate in periodi diversi dell'area sulla quale sorgerà il nuovo insediamento.. è ben visibile il laghetto naturale:
martedì 15 marzo 2011
POSSIBILI ALTERNATIVE ALL'ULTERIORE CEMENTIFICAZIONE IN AREA IRIS
considerata l’inopportunità di impermeabilizzare ulteriormente l’area;
visto il progressivo snaturamento ad opera dalle Amministrazioni Comunali dei cunei verdi previsti con lungimiranza da Piccinato;
considerata la funzione di bacino per il deflusso delle acque di Padova, la frequenza di condizioni meteorologiche che non si possono più considerare “eventi eccezionali”, dimostrate delle ultime inondazioni dell’area in questione;
viste le osservazioni della Regione e del Consorzio di Bonifica al PATI di Padova che diventeranno vincolanti alla sua approvazione, ma che già oggi non possono essere ignorate;
apprezzata la condizione di “invariante ambientale” richiesta dalle Norme Tecniche di Attuazione del PAT adottato (quindi in misura di salvaguardia) che attraverso nuove edificazioni non si realizzerebbe se non con misure di risanamento idraulico e fognario funzionanti ( si ricorda la mozione approvata dal C.C. sull’idrovia);
visto che la richiesta di “perimetrazione” non prevede nelle Norme Tecniche di Attuazione termini per la risposta alla stessa e che vi sono nel già costruito alloggi ancora invenduti si considera un atto di grave irresponsabilità la concessione di nuovi interventi edilizi, in presenza di condizioni a rischio aggravato da ulteriori edificazioni, che con probabilità elevate si verranno ancora a creare, maturate peraltro conoscendone gli effetti.
Difficile in queste condizioni sarà per il Comune sottrarsi all’obbligo di risarcire i danni (non potrà dire che non sapeva, mentre il privato avrà i vantaggi economici dell’operazione senza rischi).
Le possibili soluzioni potrebbero quindi essere:
perequazione ad arcipelago;
variante al PRG (attraverso il PAT in controdeduzioni);
sospensione fino alla messa in sicurezza dell’area, auspicando il voto in Consiglio Comunale della mozione depositata lo scorso dicembre;
crediti edilizi (contemplati nella LR, applicati da alcuni Comuni in assenza di Direttiva regionale. Un disciplinare dovrebbe dare criteri generali. La LR affida al PAT questo compito - non esaudito in quello di Padova - sia per i crediti che per la perequazione, poi il PI darà disposizioni più precise). La difficoltà di applicazione di questo strumento sta nel fatto che il Comune ha venduto delle aree pubbliche edificabili sulle quali avrebbero dovuto “atterrare” i crediti edilizi e fra questi quelli del Parco IRIS. Una operazione di scarso respiro e lungimiranza fatta per incassare subito del denaro ma incapace di una visione strategica che alla fine può essere anche più redditizia per le casse del Comune.
La proposta presentata dai proponenti prevede la costruzione di edifici in linea per 33.000 mc sparpagliati sull’area privata, con 2 villette dei proprietari/proponenti che si affacciano sul parco. L’area ceduta gratuitamente dai privati lottizzanti (C.L. / Compagnia delle Opere) al Comune circa 9 ettari è un acquisto importante per la città. Ma abbiamo sentito chi l’amministra, ripetere che il verde ha un costo troppo impegnativo a causa della manutenzione, che il Comune non ha soldi, che meglio è vendere aree e immobili pubblici per fare cassa. Quindi che pensare? Si vendono le aree che già si hanno e se ne vogliono recuperare altre lasciando costruire qualche migliaio di metri cubi in posizione sbagliata?
Per poi magari rivenderle perché costano, come è recentemente accaduto.
E’ stato un errore assegnare nel PRG una capacità edificatoria a quest’area.
Se c’è la volontà di correggerlo, si prendono in esame le proposte alternative presentate (o altre migliori) e si discutono.
E’ innanzi tutto una scelta politica che delinea l’immagine della città che vogliamo, diritti pubblici e diritti privati compresi, vantaggi economici e rischi, benefici per gli operatori immobiliari o per il quartiere e la città.
Arch. Luisa Calimani
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venerdì 4 marzo 2011
PETIZIONE A FAVORE DEL VERDE E DELLA SALVAGUARDIA IDRAULICA
- NO a nuovo cemento nell'area verde in zona Parco Iris
- SI ad un vero, grande Parco urbano contro gli allagamenti
E' possibile firmare la petizione ai banchetti organizzati in zona Forcellini-Canestrini oppure on-line al seguente indirizzo: http://www.legambientepadova.it/PetizioneIris
Di seguito il testo della petizione che verrà inviata al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri Comunali, ai Consiglieri dei Quartieri 3 e 4 ed al Consorzio di Bonifica Bacchiglione:
NO a nuovo cemento nell'area verde in zona Parco Iris,
SI ad un vero grande parco urbano contro gli allagamenti
I sottoscritti cittadini chiedono un esempio concreto di una città rispettosa dell'ambiente, che aiuti a contrastare il rischio di nuovi allagamenti.
UN’AREA VERDE...
L’area verde in zona Parco Iris, (compresa tra via Canestrini e via Forcellini, il Parco Iris e i nuovi palazzoni ERP di via Gerardo) è una delle ultime aree verdi di grandi dimensioni rimaste all’interno della città urbanizzata dove si potrebbe ancora realizzare un vero, grande Parco urbano.
...A RISCHIO IDRAULICO
L’intera zona Focellini-Canestrini-Crescini è estremamente vulnerabile dal punto di vista idraulico come hanno dimostrato i recenti allagamenti che hanno creato danni per milioni di euro.
DOVE SERVE PREVENZIONE...
Gli interventi previsti o già in corso - nuova idrovora San Gregorio, potenziamento idrovora Voltabarozzo e rifacimento condotta fognaria via Crescini - sono necessari ma non sufficienti a garantire la salvaguardia idraulica dell’area e vanno perciò affiancati da un’azione di tutela delle aree verdi.
...NON CEMENTO
L’ulteriore edificazione nell’area verde con altri 100 appartamenti circa aggraverebbe infatti il rischio di allagamenti per le nuove e le vecchie costruzioni della zona.
I CITTADINI L’HANNO CHIESTO...
In più occasioni, come ad esempio nei percorsi partecipati del 2007, i Quartieri e i cittadini hanno chiesto di fermare l’edificazione dell’area e di spostare la cubatura prevista, indicando aree non a rischio allagamenti e già destinate ad essere edificate.
...E LA REGIONE LO CONSIGLIA
La stessa Regione Veneto ha consigliato di spostare i nuovi interventi edilizi in zone non a rischio idraulico, nel suo recente Parere di compatibilità idraulica del PATI.
Per maggiori informazioni: comitatoiris@gmail.com
mercoledì 16 febbraio 2011
IL RESIDENCE IRIS SI METTE IL CAPPOTTO!
La domanda sorge spontanea: ma perchè non è stato fatto durante la costruzione? Facciamo un conto di quanto sarebbe costato aver realizzato meglio il Residence (considerando anche i 16.000 Euro ad appartamento di contributo regionale) e quanto costano tutti questi interventi successivi?!
mercoledì 2 febbraio 2011
COMITATO STOP ALLAGAMENTI
E' la domanda che, sempre più spesso e con inquietudine, si pongono gli abitanti delle aree limitrofe alle vie Facciolati, Forcellini, Canestrini e Crescini, Vlacovich e Comino, duramente colpite dagli allagamenti del 16 settembre 2009 e del 12 maggio 2010.
In meno di nove mesi sono finiti sott'acqua per ben due volte non solo taverne e garage, ma anche abitazioni, negozi e laboratori.
I danni sono ingentissimi ed il Comune non li risarcisce, anzi si nasconde dietro "il dito" dell'evento straordinario, e così pure Acegas-APS, e Consorzio Bacchiglione.
I dati ARPAV, invece, ci dicono il contrario: infatti precipitazioni intense come quelle di settembre e di maggio, avvengono, purtroppo, da tempo e con una significativa frequenza.
La verità è ben altra: l'impianto fognario delle zone sopracitate è insufficiente perché sottodimensionato, la manutenzione dello stesso gravemente carente, non solo ma ad oggi non è ancora ben chiaro se gli impianti idrovori abbiano funzionato correttamente durante e dopo i temporali.
A ciò deve poi aggiungersi l'intensa urbanizzazione autorizzata dal Comune in queste zone da sempre considerate ad alto rischio idraulico, grazie a varianti al piano regolatore di Piccinato tecnicamente mal valutate dal punto di vista idraulico-fognario. Queste in breve le reali cause degli allagamenti.
Pertanto i cittadini sensibili a queste problematiche ed in particolare quelli danneggiati non hanno avuto alternativa al costituirsi in Comitato per intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine da un lato di vedere tutelate le proprie ragioni nei confronti del Comune e degli Enti deputati alla manutenzione ed al regolare funzionamento dell'impianto fognario della zona, dall'altro di non vivere più nella paura di vedere le loro case finire sotto acqua di fogna.
Nasce così a Padova il "COMITATO STOP ALLAGAMENTI".
Esso si propone:
a) di coadiuvare, anche attraverso la consulenza ed assistenza fornita da legali del Foro padovano, tutte le azioni, comprese quelle giudiziarie, per ottenere il risarcimento dei danni patiti nel settembre 2009 e/o nel maggio 2010;
b) di promuovere e/o favorire le iniziative per risolvere il problema degli allagamenti nelle zone sopracitate ed a Padova più in generale.
Tutti infatti sono ben consapevoli che il rischio di finire nuovamente sott'acqua è sempre incombente e sottovalutato dalle Autorità competenti che, a quasi un anno di distanza, poco hanno fatto per risolvere alla radice il problema.
Il "COMITATO STOP ALLAGAMENTI", pertanto, si propone anche quale portavoce degli interessi della collettività nei confronti del Comune, di Acegas-APS e del Consorzio Bacchiglione affinché provvedano a porre in essere tutto quanto è necessario perché eventi come quelli di Settembre 2009 e Maggio 2010 non costituiscano più un pericolo per questa città già pesantemente colpita.
Un passo che l'Amministrazione Comunale può fare come atto concreto verso la soluzione dei problemi esposti è l'approvazione della moratoria edilizia, almeno nelle zone colpite dagli allagamenti, fino a che non sarà risolto il problema della sufficienza ed efficienza degli impianti fognari sia nella situazione “territoriale” attuale, sia in quella che si prospetta dopo la moratoria stessa.
In questa ottica il Comitato invita tutti i cittadini interessati ad inviare documentazioni, segnalazioni, proposte e adesioni all'indirizzo e-mail: comitatostopallagamenti@gmail.com e/o collegandosi alla pagina Facebook “Comitato StopAllagamenti”.
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DOSSIER LEGAMBIENTE SU ALLAGAMENTI ZONA PARCO IRIS
“Ci sembra perciò utile diffondere in questi giorni il dossier (clicca qui) – spiega Sandro Ginestri, coordinatore di Legambiente Padova – sugli allagamenti degli ultimi anni e il rischio idraulico della zona che dimostra come un’ulteriore edificazione aggraverebbe ulteriormente il rischio a cui è sottoposta quell’area. E’ necessaria una moratoria edilizia e il trasferimento di cubatura in altre zone della città utilizzando strumenti come i crediti edilizi o la compensazione”.
Ecco in sintesi i contenuti del dossier:
- Gli allagamenti di via Canestrini - Eventi imprevedibili assolutamente prevedibili:
Nell’arco di pochi mesi a Padova si sono avuti due grandi allagamenti a seguito di forti piogge: 16 settembre 2009 e 12 maggio 2010. L’area più colpita è stata quella del cosiddetto bacino Forcellini-Canestrini-Crescini. La pioggia più importante, quella del 12 maggio 2010, ha fatto registrare una precipitazione di 40,6 mm d’acqua in 30 minuti. Secondo i dati del centro Meteorologico di Teolo, di eventi simili per intensità e durata, nella provincia di Padova se ne sono registrati 20 negli ultimi sei anni, 15 dei quali con valori uguali o superiori ai 40 mm e con punte superiori addirittura ai 50 mm. Non quindi eventi così eccezionali e imprevedibili ma fenomeni che ultimamente si sono registrati con una media di almeno due volte all'anno nel territorio padovano.
- I costi per la comunità:
Le domande di risarcimento danni per i due allagamenti ammontano a circa 3,5 milioni di Euro, e prevengono principalmente da cittadini dalla zona Forcellini-Canestrini-Crescini. Come spiega il dossier i danni in realtà superano tale cifra.
- Rischio e cemento in zona Iris:
L’area Forcellini-Canestrini-Crescini è un vero e proprio catino, formato da terre basse racchiuse dalle sponde degli argini Scaricatore e San Gregorio che impediscono il deflusso delle acque che vi si accumulano. Per questo motivo la zona è definita come “estremamente vulnerabile dal punto di vista idraulico” dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Motivo per cui alcuni terreni, erano stati destinati a verde pubblico dal precedente Piano Regolatore del Comune. Infatti, quando il suolo è reso impermeabile da strade, tetti, piazzali, etc., l’acqua piovana non viene più assorbita dal terreno ma perviene rapidamente ai canali e agli impianti idrovori. La portata scaricata da un’area urbana è anche 20 volte superiore rispetto a quella di un’area agricola.
Il PRG stato però modificato consentendo l’edificazione delle aree verdi e avvallando indecorose operazioni speculative.
- Le soluzioni:
Nei terreni attigui al Parco Iris, compresi tra via Forcellini e via Canestrini, dopo i 135 appartamenti del Residence Parco Iris, si vorrebbero ora costruire altri 100 alloggi.
Il Consiglio Comunale del 12 luglio 2010, ha approvato alcuni interventi in zona: il raddoppio dell’idrovora a Voltabarozzo, una nuova idrovora sul canale San Gregorio, il rifacimento ed ampliamento della rete fognaria di via Crescini. Interventi fondamentali per dare una risposta ai ripetuti allagamenti dell’area ma non sufficienti. Una moratoria edilizia, in attesa degli interventi di salvaguardia idraulica, è quindi il primo passo da compiere.
Serve poi lavorare sulla prevenzione: è particolarmente importante il destino dei terreni verdi attigui al Parco Iris, che vanno salvaguardati creando un vero grande parco urbano. Per questi motivi, come già indicato nei percorsi partecipati per il nuovo Piano di Assetto Territoriale del Quartiere, la cubatura prevista in zona Iris va trasferita in aree non a rischio e già destinate ad essere urbanizzate, utilizzando strumenti come i crediti edilizi o la compensazione per permettere lo spostamento delle cubature in altre zone.
E’ QUI POSSIBILE SCARICARE IL DOSSIER COMPLETO
Fonte: LEGAMBIENTE PADOVA
GEMELLAGGIO
Non si tratta quindi della classica edilizia popolare in cui i proprietari sono le amministrazioni pubbliche o a maggioranza pubblica ed a canoni sostenibili da tutti, ma di abitazioni di proprietà privata (ben sovvenzionata dal pubblico) i cui canoni invece superano anche i 500 Euro al mese.
Ci troviamo appunto a San Lorenzo a Greve, periferia ovest di Firenze, a due passi dal nuovo centro commerciale Coop, e, una volta tanto, c’erano tutte le ragioni per essere contenti.
Gli inquilini si ritrovano invece oggi costretti a vivere una serie di preoccupanti problematiche che, nonostante i pochi mesi di vita del fabbricato, stanno interessandone una buona parte degli appartamenti e delle parti comuni.
Il problema più drammatico è senz’altro la muffa, che ha iniziato ad invadere le stanze già dal primo inverno (oggi siamo al terzo) e visto che una parte della stessa si forma in zone particolari delle pareti , si ritiene che sia causata da inadeguata coibentazione a causa di seri vizi e presunte irregolarità costruttive.
La vicenda di Firenze si specchia alla perfezione con quella degli inquilini del Residence Parco Iris di Padova e fa pensare ad una inquietante regia comune.
Nel gennaio 2010 i 50 assegnatari di San Lorenzo a Greve (FI), provenienti da un bando comunale (solo per la selezione) ed adesso inquilini della società Affitto Firenze S.p.A., si sono riuniti in un Comitato ed hanno dato via a un Blog visitabile al seguente link:
http://sanlorenzoagreve.wordpress.com/
Comitato Assegnatari – Inquilini del Bando comunale Ventimila Alloggi in Affitto – San Lorenzo a Greve (FI).
Riccardo Ciaccheri (Presidente "Comitato Inquilini Ventimila Alloggi in Affitto San Lorenzo a Greve")
venerdì 21 gennaio 2011
LA LOBBY DI DIO
Questo interessante libro racconta per la prima volta dall’interno come funzionano Comunione e Liberazione ed il suo braccio finanziario, la Compagnia delle Opere (una rete di più di 34.000 imprese - tra cui MATTIOLI, CERV, STE ENERGY, etc. -, un fatturato complessivo di almeno 70 miliardi di euro). Un potere che sembra inarrestabile. “Questo nostro modello conquisterà l’Italia” ha detto Roberto Formigoni (presidente della regione Lombardia). Il modello, in gergo ciellino, si chiama “amicizia operativa”. E oggi sempre più imprese, complice la crisi finanziaria, si avvicinano a CL per godere dell’ombrello protettivo della Compagnia delle Opere. I risultati? Per farsi un esempio basta visualizzare le pagine di questo blog del quale, peraltro, ne è stata impedita la citazione sul libro.
Ecco la copertina del libro:
sabato 18 settembre 2010
Ciao ragazzi, me ne vado
Sono stati anni molto belli sotto il profilo umano. Mauro, Giulia, Fabio, Paolo, Antonella, Daniele, Alessandra, Valentina e gli altri sono il tesoro che ho trovato qui all'Iris e che mi porterò per sempre con me.
Non mi dilungo, ho scritto e parlato troppo in questi mesi e non mi resta niente da aggiungere.
Grazie a tutti
Un abbraccio
gs
giovedì 17 giugno 2010
lunedì 17 maggio 2010
giovedì 13 maggio 2010
Forcellini ridotta a una laguna. Costruire ancora è la soluzione?
Cerchiamo di controllare la rabbia e l'incazzatura e proviamo a ragionare su una semplice cosa. Ieri ha piovutto, certo, un bel temporalone, ma di certo non il più violento che abbiamo visto a Padova. Questa storia che siamo difronte alla Tempesta Perfetta ogni volta che fa un temporale che manda sott'acqua interi quartieri, non regge più.
La realtà è che il sottosuolo è stato violentato dal cemento. L'acqua che prima defluiva senza creare danni tra campi e fossi, ora trova garage, fondamenta, strade. Non è colpa della natura, ma di quegli amministratori che hanno dato e continuano a dare permessi a costruire, che distruggono il verde per dare via libera ai loro amici palazzinari, che se ne fottono delle promesse fatte quando c'era da chiedere un voto e poi si girano dall'altra parte, dando la colpa al cielo.
La colpa è la loro. Noi lo sappiamo. Tutta Forcellini lo sa. E se continueranno a costruire la situazione continuerà a peggiorare.
Un abbraccio
giovedì 15 aprile 2010
Luigi De Magistris scrive sul suo blog del Residence Iris!
Comunicato Stampa
PARCO IRIS, DE MAGISTRIS: UNA WHY NOT A PADOVA?
Dal blog www.luigidemagistris.it
Interessante anche questo video su You Tube
“Doveva essere un grande parco cittadino. Sta diventando una striscia di verde in mezzo a palazzoni e parcheggi. Questo l'indebito destino a cui è stata sacrificata l'area verde in zona Parco Iris a Padova, in nome di una speculazione edilizia che si è nutrita di un bene collettivo per sfamare gli interessi di un gruppo di potere”. Lo scrive sul suo blog Luigi de Magistris che spiega: “La storia inizia nel 2001, quando buona parte dei terreni in questione, precedentemente vincolati a verde pubblico, sono stati acquistati da società, tra le quali alcune legate alla Compagnia della Opere del nordest.. Secondo l’eurodeputato IdV, “la C.O, braccio economico di Comunione e Liberazione, è riuscita ad intessere una gigantesca rete di interessi, nei confronti dei quali le forze politiche, anche in città, procedono in modo quantomeno cauto”. L’ex pm denuncia come “al posto del parco sono sorti 6 palazzoni Erp, per un totale di 135 appartamenti, che tra affitto e spese condominiali toccano dei canoni tutt'altro che popolari. L'attuale Giunta Zanonato, centrosinistra che era opposizione all'epoca del rilascio della prima autorizzazione e che gridò allo scandalo, oggi si accinge a ratificare l’edificazione di 100 nuovi appartamenti, nonostante la richiesta dei laboratori cittadini che chiedono di delocalizzare la cubatura assegnata per salvaguardare almeno il verde ancora esistente”. Purtroppo, conclude, “del Parco Iris a Padova si preferisce non parlare, e si levano gli scudi se si osa pronunciare il nome di Why Not.”
giovedì 8 aprile 2010
giovedì 1 aprile 2010
Impalcature e operai: ancora problemi al residence Iris
Durante l'ultima riunione condominiale è stato detto che i problemi sono stati quasi totalmente risolti e qualcuno/a ha addirittura elogiato il residence denunciando che quanto riportato qui sul blog spesso è ingannevole o falsato.
Bene, se davvero tutti i problemi fossero stati risolti, allora come si spiega questa foto che ritrae un importante intervento straordinario di isolamento che in questi giorni si sta apportando ad un alloggio?
Fabio Casetto