venerdì 13 gennaio 2012

VIA LIBERA ALLA CEMENTIFICAZIONE IN ZONA IRIS

Comune e proprietari privati sembrano aver individuato il filo giusto per sbrogliare la matassa Parco Iris.

L’annosa vicenda vede contrapposti da un lato l’amministrazione comunale (che non vuole consentire altra cubatura all’interno del parco), dall’altro il consorzio dei 24 proprietari privati (che invece avevano proposto al Comune un progetto edilizio all’interno dell’area verde). A detenere la maggior parte della cubatura «privata» è la società ciellina IRIS S.r.l. A rappresentare gli interessi legali del consorzio l’avvocato Sergio Dal Prà. Che proprio in una recente intervista al nostro giornale aveva manifestato l’intenzione di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale contro Palazzo Moroni se non si fosse arrivati a una soluzione del problema, permettendo ai suoi assistiti di costruire. E alla fine il nodo del contendere pare si vada sciogliendo. La cubatura, circa 30 mila metri cubi, inizialmente prevista all’interno del parco Iris verrà spostata nell’area limitrofa di via Gerardo attualmente destinata a «verde pubblico attrezzato» e quindi per eventuali impianti sportivi. Per procedere con l’operazione occorre preparare una variante urbanistica a cui i tecnici comunali stanno già provvedendo. «Il nostro obiettivo principale è di realizzare il grande parco verde – spiega il vice sindaco, con delega all’Urbanistica, Ivo Rossi – e per ottenere questo la cubatura deve essere concentrata in determinati punti. La proposta che ci è arrivata dai privati, e che avevo portato in commissione Urbanistica due mesi fa, non soddisfaceva né rispettava quanto volevamo. Ora invece credo si sia trovato un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e quello dei privati». Quindi il vice sindaco precisa ancora meglio: «La soluzione è un accordo per allargare l’area e concentrare le cubature». Insomma prendere i due piccioni con una fava ed evitare pure il ricorso al TAR che si stava palesando come uno spettro sopra l’amministrazione comunale. Che invece di altri contenziosi giuridici non ne vuole sapere. Sarpi-Dalmazia e viadotto di Padova Est (due cause con richiesta di risarcimenti per 50 milioni di euro) per il momento, deve aver pensato più di qualcuno nella stanza dei bottoni, bastano e avanzano. Tra l’altro la soluzione individuata dal Comune pare andare a nozze anche con le aspettative dei privati, ciellini in testa. «Noi siamo favorevoli allo spostamento della cubatura – conferma l’avvocato Dal Prà – sistemarci nell’area limitrofa è una soluzione che ci va bene». Insomma l’«happy handing» sarebbe cosa fatta, se non ci fossero gli ambientalisti e soprattutto gli oltre 5 mila firmatari della petizioni contro un’ulteriore cementificazione in zona Iris-Forcellini raccolti nel «Comitato Parco Iris» guidato da Ernesto Ginestri. «Di fatto lo spostamento della cubatura non sposta di un millimetro la nostra posizione – spiega Ginestri – anche perché si rimane sempre all’interno del cuneo verde su cui abbiamo detto, e ripetuto, non si deve assolutamente costruire. Anche perché – conclude il portavoce del comitato parco Iris – si realizzerebbe un intervento su una superficie a rischio idraulico. La nostra richiesta di mantenere verde quell’area, individuata dal piano regolatore Piccinato, era proprio per ridurre la cubatura e salvaguardare il territorio dal rischio allagamenti. Invece qui sembra che in nome degli interessi privati si continui a sacrificare il bene della comunità. Ora non ci resta che rimanere in attesa di vedere il progetto».


Fonte: "Il Mattino di Padova" del 6 gennaio 2012
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