domenica 7 ottobre 2012

TRAGEDIA AL RESIDENCE: UCCIDE LA MOGLIE E CERCA DI UCCIDERSI


Tragedia nel nostro residence di via Canestrini. Una donna è stata trovata senza vita nella sua casa mentre il marito ha tentato di uccidersi ed è stato soccorso. Si trova ricoverato in fin di vita all'ospedale di Padova. Entrambi sono giovanissimi: hanno 29 e 30 anni. La loro figlia, una bimba di 3 anni, sta bene.
Sul posto sono intervenuti gli agenti delle forze dell'ordine e i soccorritori del Suem118. Si sta cercando di capire la dinamica della tragedia e i motivi che l'hanno scatenata.

mercoledì 28 marzo 2012

RIUNIONE DI CONDOMINIO 2012

S'è svolta martedì sera 27 marzo c/o patronato di San Gregorio Magno, a Padova, l'annuale Assemblea condominiale del Residence Parco Iris.
Anche quest'anno è stata una seduta abbastanza veloce (circa un'ora e mezza), poco "animata" e purtroppo poco partecipata dagli inquilini; erano presenti quasi 1/5 dei conduttori, una ventina di persone in meno rispetto alla precedente.
Tutti i quesiti dei condòmini rivolti all'Amministrazione riguardavano prettamente le spese ed i frequenti guasti a elementi comuni (basculanti, cancelli, etc.).
Riguardo ai costi, l'Amministrazione riferisce che si sono avuti risparmi, ad esempio sul giardinaggio e sul consumo di combustibile (circa 3.000 Euro). Su quest'ultimo rimane qualche dubbio, in quanto c'è da rilevare che molti appartamenti erano sfitti nel periodo invernale.
A detta di tutti, rimangono invece alte le spese per la gestione della centrale termica (circa 14.000 Euro/anno).
La proprietà riferisce che sta apportando modifiche migliorative ai 5 portoni basculanti degli interrati ed esorta al pagamento delle spese condominiali: molti locatari, infatti, si trovano morosi o in arretrato con le spese condominiali.
C'è da sottolineare, infine, il richiamo dell'Amministrazione ad assumere comportamenti civili che non vadano a disturbare il vicinato e/o non vadano a recare danni alle parti comuni.

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giovedì 1 marzo 2012

PEREQUAZIONE E DESTINO DELLE AREE VERDI

di Fabio Casetto

Con la primavera alle porte torna il dibattito sulle aree verdi cittadine ed il loro destino.
Malgrado le oltre 5.000 firme raccolte dai Comitati e le richieste politiche di valutare altre soluzioni, la possibilità di non edificare nell’area compresa tra il Parco Iris e le vie Forcellini-Canestrini-Gerardo non è stata presa in considerazione né dai Committenti né dal Comune. Le uniche alternative in ballo, sulle quali immobiliaristi e Palazzo Maroni giocano a ping-pong, sono: edificare a pettine grossi palazzoni lungo le vie Canestrini (4 condomini) e Forcellini (2 condomini), o spostare tutta la cubatura sull’area d’angolo tra Via Forcellini e Via Gerardo, ovvero sul campo di frumento contiguo al quartier generale di CL/CdO. E proprio le ultime voci danno la maggiore probabilità - leggi volontà - a trasferire i circa 30.000 metri cubi del Piano qui nei 39.530 metri quadri (lotto da 31.300 mq a seminativo identificato come Mapp.601 del Fg.160 + lotto da 8.200 mq a vigneto identificato come Mapp.10 del Fg.160), classificati nel P.R.G. vigente come “Verde pubblico attrezzato di interesse generale“, di proprietà per 4/18 di "EFFEGIEFFE COSTRUZIONI S.r.l." e per 14/18 della "SASS MAOR S.r.l.".
Fatta questa premessa, è doveroso informare che in zona Forcellini non è solo la questione IRIS a destare preoccupazione, ma è il futuro di tutta l’esclusiva zona agricola compresa tra le Vie Filiasi-Boccaccio-Testa: oltre 75.000 mq già nelle mani di un paio tra i costruttori più attivi in zona (le varie società dell’immobiliarista Marcato e la SIMPRA). Aree agricole, queste, già destinate a “Perequazione urbana” dal PRG vigente e che presto potrebbero essere oggetto di qualche importante PUA.
Negli ultimi anni si sono susseguite, nella quasi totale indifferenza, compravendite di terreni da privati a immobiliari e varianti al PRG che hanno trasformato i campi da agricoli a edificabili col meccanismo della perequazione. Tale strumento giustifica sostanzialmente la costruzione di nuovi edifici in cambio di ottenere nuove aree verdi, ma che in realtà è un escamotage per non aggravare le già povere casse comunali e far sì che siano i privati a realizzare le opere di urbanizzazione più qualche giardino in cambio di appetibili volumetrie che vanno a saturare, senza una visione strategica di città, il territorio.
L’urbanistica a Padova non dev’essere un’operazione microscopia a completamento degli spazi lasciati vuoti dal P.R.G. del 1954 di Piccinato e/o dei lotti non edificati dall’Amministrazione Crescente (1947-1970). Si deve (ri)pensare la città come un corpo unico che funziona proprio per la sua coesistenza di “spazi vuoti” e “spazi pieni”, ponderandoli e progettandoli anche mediante percorsi partecipativi, tenendo conto delle reali esigenze degli abitanti da qui ai prossimi almeno 20 anni.
Le conseguenze d’una mancanza di visione strategica le vediamo, ad esempio, nell’aumento dell’inquinamento atmosferico o subito dopo eventi meteorologici sopra la media, quando fognature e corsi d’acqua entrano in crisi.

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venerdì 13 gennaio 2012

VIA LIBERA ALLA CEMENTIFICAZIONE IN ZONA IRIS

Comune e proprietari privati sembrano aver individuato il filo giusto per sbrogliare la matassa Parco Iris.

L’annosa vicenda vede contrapposti da un lato l’amministrazione comunale (che non vuole consentire altra cubatura all’interno del parco), dall’altro il consorzio dei 24 proprietari privati (che invece avevano proposto al Comune un progetto edilizio all’interno dell’area verde). A detenere la maggior parte della cubatura «privata» è la società ciellina IRIS S.r.l. A rappresentare gli interessi legali del consorzio l’avvocato Sergio Dal Prà. Che proprio in una recente intervista al nostro giornale aveva manifestato l’intenzione di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale contro Palazzo Moroni se non si fosse arrivati a una soluzione del problema, permettendo ai suoi assistiti di costruire. E alla fine il nodo del contendere pare si vada sciogliendo. La cubatura, circa 30 mila metri cubi, inizialmente prevista all’interno del parco Iris verrà spostata nell’area limitrofa di via Gerardo attualmente destinata a «verde pubblico attrezzato» e quindi per eventuali impianti sportivi. Per procedere con l’operazione occorre preparare una variante urbanistica a cui i tecnici comunali stanno già provvedendo. «Il nostro obiettivo principale è di realizzare il grande parco verde – spiega il vice sindaco, con delega all’Urbanistica, Ivo Rossi – e per ottenere questo la cubatura deve essere concentrata in determinati punti. La proposta che ci è arrivata dai privati, e che avevo portato in commissione Urbanistica due mesi fa, non soddisfaceva né rispettava quanto volevamo. Ora invece credo si sia trovato un punto di equilibrio tra l’interesse pubblico e quello dei privati». Quindi il vice sindaco precisa ancora meglio: «La soluzione è un accordo per allargare l’area e concentrare le cubature». Insomma prendere i due piccioni con una fava ed evitare pure il ricorso al TAR che si stava palesando come uno spettro sopra l’amministrazione comunale. Che invece di altri contenziosi giuridici non ne vuole sapere. Sarpi-Dalmazia e viadotto di Padova Est (due cause con richiesta di risarcimenti per 50 milioni di euro) per il momento, deve aver pensato più di qualcuno nella stanza dei bottoni, bastano e avanzano. Tra l’altro la soluzione individuata dal Comune pare andare a nozze anche con le aspettative dei privati, ciellini in testa. «Noi siamo favorevoli allo spostamento della cubatura – conferma l’avvocato Dal Prà – sistemarci nell’area limitrofa è una soluzione che ci va bene». Insomma l’«happy handing» sarebbe cosa fatta, se non ci fossero gli ambientalisti e soprattutto gli oltre 5 mila firmatari della petizioni contro un’ulteriore cementificazione in zona Iris-Forcellini raccolti nel «Comitato Parco Iris» guidato da Ernesto Ginestri. «Di fatto lo spostamento della cubatura non sposta di un millimetro la nostra posizione – spiega Ginestri – anche perché si rimane sempre all’interno del cuneo verde su cui abbiamo detto, e ripetuto, non si deve assolutamente costruire. Anche perché – conclude il portavoce del comitato parco Iris – si realizzerebbe un intervento su una superficie a rischio idraulico. La nostra richiesta di mantenere verde quell’area, individuata dal piano regolatore Piccinato, era proprio per ridurre la cubatura e salvaguardare il territorio dal rischio allagamenti. Invece qui sembra che in nome degli interessi privati si continui a sacrificare il bene della comunità. Ora non ci resta che rimanere in attesa di vedere il progetto».


Fonte: "Il Mattino di Padova" del 6 gennaio 2012
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