venerdì 16 settembre 2011

LOTTIZZAZIONE NELL’AREA IRIS, QUALI MARGINI PER EVITARE LA CEMENTIFICAZIONE?

di Lorenzo Cabrelle - Legambiente Padova

In una recente intervista il vice sindaco e assessore all’urbanistica, Ivo Rossi ha affermato che, nell’area adiacente al Parco Iris, soggetta a perequazione edilizia, il comune sta facendo fino in fondo con trasparenza la sua parte ed è in attesa che i privati, nel rispetto delle previsioni urbanistiche, depositino presso gli uffici comunali il progetto definitivo.
A noi risulta, invero, che già in data 15 dicembre 2009 è stata presentata la richiesta di perimetrazione dell’area su cui realizzare l’intervento, con allegate tre diverse ipotesi planivolumetriche. È il comune, quindi, che è in difetto di una risposta, in quanto avrebbe già dovuto, dopo i necessari passaggi attraverso le commissioni di quartiere e la commissione urbanistica e, perché no, anche attraverso forme di partecipazione dei residenti (questo per noi significa trasparenza), fornire le puntuali direttive per il migliore assetto dell’area sotto il profilo del minore consumo di suolo e della massima estensione ed organizzazione del verde.

Ma non è questo il punto che ci interessa, quanto, invece, sapere attraverso quali forme si è giunti alla decisione (così almeno si evince dalle affermazioni del vice sindaco) di confermare l’attuazione della perequazione all’interno di un’area ad alto rischio idraulico, qual è quella che va dal Parco Iris al canale di S.Gregorio: un vero e proprio catino soggetto a frequenti allagamenti.
Attraverso quali passaggi formali, cioè, si è deciso di non tenere conto delle richieste dei quartieri 3 e 4, che, nei documenti redatti per la formazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT), chiedevano di evitare in tale area ogni ulteriore cementificazione del suolo e di risolvere la questione dei diritti edificatori dei privati attraverso l’istituto dei crediti edilizi e l’individuazione di aree, pubbliche o private, dove trasferire i volumi previsti dalla perequazione.
Questo, sulla base del principio di trasparenza dell’iter decisionale evocato dal vice sindaco, vorremmo conoscere.

L’affermazione che non è possibile applicare al caso in esame l’istituto dei crediti edilizi è tutta da dimostrare. Altri comuni del Veneto, più piccoli e di certo più virtuosi (ad esempio Piove di Sacco e S.Donà di Piave), hanno già approvato il regolamento sui crediti edilizi. Perché Padova, capoluogo di Provincia, è in ritardo? Il fatto di non avere ancora il regolamento non può essere preso a giustificazione per consentire l’urbanizzazione di un’area soggetta a grave rischio idraulico.
Se una decisione formale non è ancora stata presa, e ciò sembra avvallato dal fatto che, in contemporanea con l’intervista rilasciata dal vice sindaco, l’assessore all’ambiente Alessandro Zan si è dichiarato contrario alla cementificazione nell’area Iris, i giochi potrebbero essere riaperti sulla base della ricerca dell’interesse prevalente che, a nostro avviso, riguarda la sicurezza idraulica del territorio piuttosto che il diritto ad edificare previsto dal piano regolatore, diritto che, come visto, si può tutelare in altro modo.


Fonte: "ECOPOLIS" n.305 del 16 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

L'ASSESSORE ZAN BOCCIA IL NUOVO CEMENTO

Iris, Zan boccia il nuovo cemento: «Se costruiamo ancora, il quartiere sott'acqua»



«C'è un problema ambientale. Quello è l'ultimo grande cuneo verde della città, per di più già in emergenza idraulica». Alessandro Zan, assessore di Sinistra Ecologia Libertà (SEL), affronta il «caso Parco Iris» dal punto di vista delle sue competenze amministrative. «Un'area che va preservata, che è 7 metri sotto il livello del centro storico. Una sorta di catino che con l'incidenza di precipitazioni molto intense e concentrate finisce sott'acqua. Proprio perchè già fortemente urbanizzata» insiste Zan. Dunque, occorre massima cautela: «Negli anni Venti, il canale San Gregorio tagliò in due il "catino". Dall'altra parte, fu realizzata la zona industriale. Oggi siamo impegnati a fronteggiare le conseguenze del cemento a Forcellini: con l'idrovora di Voltabarozzo e con il nuovo impianto che scaricherà l'acqua nel canale».
Nel merito della perequazione urbanistica, Zan ha una posizione chiara: «Costruendo oltre i 60 mila metri quadri che già Compagnia delle Opere ha realizzato in quella zona, ci sarebbero rischi idraulici evidenti. Il lavoro del collega Ivo Rossi è stato importante, nella ricerca di un punto di mediazione fra i diritti dei privati e l'interesse della città. Mi permetto di ricordare che l'area in questione fu acquistata a poco prezzo all'epoca della giunta Destro, che poi ha modificato la destinazione a residenziale. Una porcheria: doveva restare verde agricolo». Come se ne esce? «Intanto la CdO dovrebbe farsi carico del fatto che è inopportuno impermeabilizzare ulterioremente la zona. Accetti di spostare altrove la cubatura. Crediti edilizi in cambio del polmone verde salvaguardato da Piccinato».
Infine, un appello alla ragionevolezza: «L'intera città sconta un'alta densità edilizia proprio a Forcellini, dove CdO ha il suo quartier generale. Nella nuova area, per altro, non esiste nemmeno un barlume di ERP. Case a prezzo di mercato, non certo edilizia in funzione delle giovani coppie. Tanto più che nella stessa zona ci sono palazzine con metà appartamenti invenduti, mentre dal Residence Iris c'è chi preferisce andarsene. Ecco, evitiamo di ripetere lo stesso errore».

Fonte: "Il Mattino di Padova" del 3 settembre 2011
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CL VUOLE "TRASLOCARE" LE SUE SCUOLE ALL'IRIS

Verde snaturato dal cemento. «La giunta metta tutte le carte in tavola».
di Matteo Bernardini e Ernesto Milanesi

Parco Iris o «cittadella ciellina». Il dilemma torna per la perequazione urbanistica che oppone il Comitato (che difende il verde pubblico) al quartier generale della Compagnia delle Opere. L'ultima versione del progetto edilizio prevede anche il "trasloco" delle scuole di CL. Conferma Sandro Ginestri, uno dei portavoce del Comitato Iris che con Lucio Passi di Legambiente ha pubblicato «Il danno. Padova: verde, speculazione e cemento nella seconda Repubblica». A pagina 46, c'è l'estratto del contratto con cui Iris Srl acquistò 76.656 metri quadri per circa 3 milioni di euro. Circa un terzo dell'area verde residua nella zona parco: grazie alla perequazione, ha prodotto un guadagno stimato in 4 milioni. «L'ipotesi di trasferire una delle scuole di formazione della galassia della CdO all'interno del parco Iris non ci coglie di sorpresa. Di fatto, è la riproposizione dello stesso disegno: cementificare un'area verde che invece dovrebbe essere salvaguardata. E' dal 2002 che ci stanno provando, prima con il progetto di un teatro; ora cercando di portarci la loro scuola. Il risultato non cambia».
PONTE DI BRENTA. Si tratta di traslocare da Ponte di Brenta una delle scuole della coop ciellina Dieffe scarl. «Sarebbe una soluzione impropria a vantaggio di una lobby che di fatto trasformerebbe il parco nel proprio giardino privato». La scuola di formazione andrebbe a inserirsi in un contesto dove sono già presenti il centro congressi papa Luciani, la mensa, un altro centro di formazione e gli alloggi Erp.
A RIMINI. Il 24 agosto Graziano Debellini, leader carismatico di CL e co-fondatore della fraternità, ha accolto al meeting il sindaco Flavio Zanonato e Ivo Rossi, assessore all'urbanistica, con la stessa ospitalità riservata negli stessi stand il giorno dopo a Pierluigi Bersani. La «giornata padovana» a Rimini quest'anno è stata in tono decisamente minore rispetto al recente passato. Dal punto di vista ciellino, comunque, la conferma di un legame storico. Ma il futuro del «polmone verde» del Forcellini è una partita aperta, quanto delicata. A rappresentare gli interessi che fanno capo alla CdO sarebbe stato chiamato l'avvocato Sergio Dal Prà, ex presidente della Fondazione Breda.
COMMISSIONE. Finora, di ufficiale a palazzo Moroni non risulta nulla. Ma con la ripresa dell'attività amministrativa il «caso Iris» è destinato a spiccare nell'ordine del giorno della Commissione Urbanistica presieduta da Luigi Mariani, ex assessore nelle giunte di Zanonato fino al 1999 e dal 2004 al 2009. Politicamente, il mega-progetto a ridosso del parco preoccupa i consiglieri di spiccata fede ambientalista. Italia dei Valori (secondo partito della maggioranza di centrosinistra) ha già aperto il «fuoco di sbarramento» nei confronti di CL. Perfino dentro il gruppo PdL c'è chi dissente, anche a dispetto del capogruppo. E la Lega Nord di solito non fa troppi sconti, quando si tratta di cemento.
COMITATO. Una volta di più, pretende le carte in tavola alla luce del sole. Lo aveva già fatto, ospitando alla libreria Zannoni l'eurodeputato Luigi De Magistris. Conclude Ginestri: «L'interesse dei cittadini è ben altro: mantenere il parco Iris più verde possibile. Se è vero che esiste una cubatura edificabile, potrebbe anche essere spostata all'interno di un'altra area. Il parco Iris non è un vuoto da dover riempire di cemento a tutti i costi. Però la scuola di formazione potrebbe essere a questo punto più utile, e remunerativa, degli alloggi ERP realizzati ormai diversi anni fa e però, in molti casi, ancora sfitti».

Fonte: "Il Mattino di Padova" del 2 settembre 2011
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