mercoledì 16 febbraio 2011

IL RESIDENCE IRIS SI METTE IL CAPPOTTO!

In questi giorni si stanno effettuando vari interventi di installazione del "cappotto esterno" su alcuni punti d'un paio di palazzine. Tempo addietro ne erano stati effettuati degli altri.
La domanda sorge spontanea: ma perchè non è stato fatto durante la costruzione? Facciamo un conto di quanto sarebbe costato aver realizzato meglio il Residence (considerando anche i 16.000 Euro ad appartamento di contributo regionale) e quanto costano tutti questi interventi successivi?!

mercoledì 2 febbraio 2011

COMITATO STOP ALLAGAMENTI

Anche a Padova saremo costretti alle paratie anti-allagamento come a Venezia?

E' la domanda che, sempre più spesso e con inquietudine, si pongono gli abitanti delle aree limitrofe alle vie Facciolati, Forcellini, Canestrini e Crescini, Vlacovich e Comino, duramente colpite dagli allagamenti del 16 settembre 2009 e del 12 maggio 2010.
In meno di nove mesi sono finiti sott'acqua per ben due volte non solo taverne e garage, ma anche abitazioni, negozi e laboratori.
I danni sono ingentissimi ed il Comune non li risarcisce, anzi si nasconde dietro "il dito" dell'evento straordinario, e così pure Acegas-APS, e Consorzio Bacchiglione.
I dati ARPAV, invece, ci dicono il contrario: infatti precipitazioni intense come quelle di settembre e di maggio, avvengono, purtroppo, da tempo e con una significativa frequenza.
La verità è ben altra: l'impianto fognario delle zone sopracitate è insufficiente perché sottodimensionato, la manutenzione dello stesso gravemente carente, non solo ma ad oggi non è ancora ben chiaro se gli impianti idrovori abbiano funzionato correttamente durante e dopo i temporali.
A ciò deve poi aggiungersi l'intensa urbanizzazione autorizzata dal Comune in queste zone da sempre considerate ad alto rischio idraulico, grazie a varianti al piano regolatore di Piccinato tecnicamente mal valutate dal punto di vista idraulico-fognario. Queste in breve le reali cause degli allagamenti.
Pertanto i cittadini sensibili a queste problematiche ed in particolare quelli danneggiati non hanno avuto alternativa al costituirsi in Comitato per intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine da un lato di vedere tutelate le proprie ragioni nei confronti del Comune e degli Enti deputati alla manutenzione ed al regolare funzionamento dell'impianto fognario della zona, dall'altro di non vivere più nella paura di vedere le loro case finire sotto acqua di fogna.
Nasce così a Padova il "COMITATO STOP ALLAGAMENTI".
Esso si propone:
a) di coadiuvare, anche attraverso la consulenza ed assistenza fornita da legali del Foro padovano, tutte le azioni, comprese quelle giudiziarie, per ottenere il risarcimento dei danni patiti nel settembre 2009 e/o nel maggio 2010;
b) di promuovere e/o favorire le iniziative per risolvere il problema degli allagamenti nelle zone sopracitate ed a Padova più in generale.
Tutti infatti sono ben consapevoli che il rischio di finire nuovamente sott'acqua è sempre incombente e sottovalutato dalle Autorità competenti che, a quasi un anno di distanza, poco hanno fatto per risolvere alla radice il problema.
Il "COMITATO STOP ALLAGAMENTI", pertanto, si propone anche quale portavoce degli interessi della collettività nei confronti del Comune, di Acegas-APS e del Consorzio Bacchiglione affinché provvedano a porre in essere tutto quanto è necessario perché eventi come quelli di Settembre 2009 e Maggio 2010 non costituiscano più un pericolo per questa città già pesantemente colpita.
Un passo che l'Amministrazione Comunale può fare come atto concreto verso la soluzione dei problemi esposti è l'approvazione della moratoria edilizia, almeno nelle zone colpite dagli allagamenti, fino a che non sarà risolto il problema della sufficienza ed efficienza degli impianti fognari sia nella situazione “territoriale” attuale, sia in quella che si prospetta dopo la moratoria stessa.

In questa ottica il Comitato invita tutti i cittadini interessati ad inviare documentazioni, segnalazioni, proposte e adesioni all'indirizzo e-mail: comitatostopallagamenti@gmail.com e/o collegandosi alla pagina Facebook “Comitato StopAllagamenti”.
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DOSSIER LEGAMBIENTE SU ALLAGAMENTI ZONA PARCO IRIS

01.02.2011 – In questi giorni l’Amministrazione cittadina ha in programma incontri e riunioni per decidere sull’ulteriore edificazione della zona Parco Iris: oggetto degli incontri la “perimetrazione d’ambito”.
Ci sembra perciò utile diffondere in questi giorni il dossier (clicca qui) – spiega Sandro Ginestri, coordinatore di Legambiente Padova – sugli allagamenti degli ultimi anni e il rischio idraulico della zona che dimostra come un’ulteriore edificazione aggraverebbe ulteriormente il rischio a cui è sottoposta quell’area. E’ necessaria una moratoria edilizia e il trasferimento di cubatura in altre zone della città utilizzando strumenti come i crediti edilizi o la compensazione”.

Ecco in sintesi i contenuti del dossier:

- Gli allagamenti di via Canestrini - Eventi imprevedibili assolutamente prevedibili:
Nell’arco di pochi mesi a Padova si sono avuti due grandi allagamenti a seguito di forti piogge: 16 settembre 2009 e 12 maggio 2010. L’area più colpita è stata quella del cosiddetto bacino Forcellini-Canestrini-Crescini. La pioggia più importante, quella del 12 maggio 2010, ha fatto registrare una precipitazione di 40,6 mm d’acqua in 30 minuti. Secondo i dati del centro Meteorologico di Teolo, di eventi simili per intensità e durata, nella provincia di Padova se ne sono registrati 20 negli ultimi sei anni, 15 dei quali con valori uguali o superiori ai 40 mm e con punte superiori addirittura ai 50 mm. Non quindi eventi così eccezionali e imprevedibili ma fenomeni che ultimamente si sono registrati con una media di almeno due volte all'anno nel territorio padovano.

- I costi per la comunità:
Le domande di risarcimento danni per i due allagamenti ammontano a circa 3,5 milioni di Euro, e prevengono principalmente da cittadini dalla zona Forcellini-Canestrini-Crescini. Come spiega il dossier i danni in realtà superano tale cifra.

- Rischio e cemento in zona Iris:
L’area Forcellini-Canestrini-Crescini è un vero e proprio catino, formato da terre basse racchiuse dalle sponde degli argini Scaricatore e San Gregorio che impediscono il deflusso delle acque che vi si accumulano. Per questo motivo la zona è definita come “estremamente vulnerabile dal punto di vista idraulico” dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Motivo per cui alcuni terreni, erano stati destinati a verde pubblico dal precedente Piano Regolatore del Comune. Infatti, quando il suolo è reso impermeabile da strade, tetti, piazzali, etc., l’acqua piovana non viene più assorbita dal terreno ma perviene rapidamente ai canali e agli impianti idrovori. La portata scaricata da un’area urbana è anche 20 volte superiore rispetto a quella di un’area agricola.
Il PRG stato però modificato consentendo l’edificazione delle aree verdi e avvallando indecorose operazioni speculative.

- Le soluzioni:
Nei terreni attigui al Parco Iris, compresi tra via Forcellini e via Canestrini, dopo i 135 appartamenti del Residence Parco Iris, si vorrebbero ora costruire altri 100 alloggi.
Il Consiglio Comunale del 12 luglio 2010, ha approvato alcuni interventi in zona: il raddoppio dell’idrovora a Voltabarozzo, una nuova idrovora sul canale San Gregorio, il rifacimento ed ampliamento della rete fognaria di via Crescini. Interventi fondamentali per dare una risposta ai ripetuti allagamenti dell’area ma non sufficienti. Una moratoria edilizia, in attesa degli interventi di salvaguardia idraulica, è quindi il primo passo da compiere.
Serve poi lavorare sulla prevenzione: è particolarmente importante il destino dei terreni verdi attigui al Parco Iris, che vanno salvaguardati creando un vero grande parco urbano. Per questi motivi, come già indicato nei percorsi partecipati per il nuovo Piano di Assetto Territoriale del Quartiere, la cubatura prevista in zona Iris va trasferita in aree non a rischio e già destinate ad essere urbanizzate, utilizzando strumenti come i crediti edilizi o la compensazione per permettere lo spostamento delle cubature in altre zone.


E’ QUI POSSIBILE SCARICARE IL DOSSIER COMPLETO


Fonte: LEGAMBIENTE PADOVA

GEMELLAGGIO

FIRENZE - Nel capoluogo toscano, a Giugno 2008, sono stati finalmente consegnati i primi attesissimi alloggi ad affitto calmierato del programma nazionale “20.000 abitazioni in affitto“, nell’ambito del cosiddetto “Social Housing”.
Non si tratta quindi della classica edilizia popolare in cui i proprietari sono le amministrazioni pubbliche o a maggioranza pubblica ed a canoni sostenibili da tutti, ma di abitazioni di proprietà privata (ben sovvenzionata dal pubblico) i cui canoni invece superano anche i 500 Euro al mese.
Ci troviamo appunto a San Lorenzo a Greve, periferia ovest di Firenze, a due passi dal nuovo centro commerciale Coop, e, una volta tanto, c’erano tutte le ragioni per essere contenti.
Gli inquilini si ritrovano invece oggi costretti a vivere una serie di preoccupanti problematiche che, nonostante i pochi mesi di vita del fabbricato, stanno interessandone una buona parte degli appartamenti e delle parti comuni.
Il problema più drammatico è senz’altro la muffa, che ha iniziato ad invadere le stanze già dal primo inverno (oggi siamo al terzo) e visto che una parte della stessa si forma in zone particolari delle pareti , si ritiene che sia causata da inadeguata coibentazione a causa di seri vizi e presunte irregolarità costruttive.
La vicenda di Firenze si specchia alla perfezione con quella degli inquilini del Residence Parco Iris di Padova e fa pensare ad una inquietante regia comune.
Nel gennaio 2010 i 50 assegnatari di San Lorenzo a Greve (FI), provenienti da un bando comunale (solo per la selezione) ed adesso inquilini della società Affitto Firenze S.p.A., si sono riuniti in un Comitato ed hanno dato via a un Blog visitabile al seguente link:

http://sanlorenzoagreve.wordpress.com/

Comitato Assegnatari – Inquilini del Bando comunale Ventimila Alloggi in Affitto – San Lorenzo a Greve (FI).

Riccardo Ciaccheri (Presidente "Comitato Inquilini Ventimila Alloggi in Affitto San Lorenzo a Greve")