venerdì 14 ottobre 2011

CONSIDERAZIONI E POSSIBILI SCENARI DELLA ZONA IRIS

«I progetti sono stati respinti perché i costruttori non hanno voluto accogliere le richieste del Comune», così afferma l’Assessore all'Urbanistica e Vicesindaco Ivo Rossi all’indomani della bocciatura della nuova urbanizzazione al parco Iris da parte dell’Amministrazione.
Sarà una visione scettica, sarà un atteggiamento pessimista, ma dopo aver letto il libro “LA LOBBY DI DIO” viene davvero difficile credere che un'organizzazione come CL/CdO in tutto questo tempo non abbia trovato una soluzione che riesca a conciliare le richieste del Comune coi propri interessi immobiliari.
Il primo sospetto è che esista già un "Piano B" che contempli le indicazioni che verranno date dal Comune: se questo “piano conciliatore” fosse stato presentato mercoledì scorso in Commissione, davanti a moltissimi cittadini coinvolti, sarebbe stato molto probabilmente bocciato archiviando definitivamente la faccenda.. cosa che Comune e Costruttori sembrano proprio non volere!
L'Assessore all'Urbanistica Ivo Rossi, in un'intervista rilasciata a un quotidiano locale, ha dichiarato: «E’ bene ricordare che si tratta di un'operazione di perequazione integrata. […] I privati ci hanno presentato vari progetti, in alcuni casi c'erano troppe villette, in altri troppe palazzine venivano concentrate su via Canestrini. Ad un certo punto abbiamo chiesto di spostare un po’ di edifici verso via Forcellini in modo da creare proprio da quella parte un nuovo accesso al parco Iris. I costruttori però non hanno ritenuto opportuno accogliere la nostra richiesta e, per tutta risposta, ci hanno mandato una diffida in cui ci chiedono che ad avere l'ultima parola sul progetto sia il Consiglio Comunale».
E’ pensabile che il Consiglio casserà le proposte dei privati. A quel punto non è escluso che i costruttori si rivolgano al TAR col rischio che, se dovessero vincere il ricorso, ad essere realizzato sarebbe uno dei 3 progetti già presentati. Ecco perché nella delibera comunale sarà fondamentale riportare delle motivazioni valide (rischio idraulico) e soluzioni concrete (spostamento della cubatura in un’altra zona della città).
Conclude Rossi affermando che «Noi siamo disponibilissimi a valutare nuove proposte quindi l'invito che mi sento di fare ai privati è quello di presentare un nuovo progetto che tenga conto delle nostre indicazioni». Qui c'è un paradosso: se si deve tener conto delle indicazioni del Comune, allora si dovrebbe tener conto soprattutto del palese rischio idraulico che Regione e Consorzio di bonifica hanno individuato nella la zona del parco Iris. Unico modo, questo, per bloccare definitivamente la cementificazione di questo polmone verde, zona dove peraltro il 50% delle nuove costruzioni risultano ad oggi invendute.

Riassunto del piano: perequazione integrata su un'area complessiva di 124mila metri quadri (76mila di proprietà di CL/CdO), dei quali 86mila metri verranno concessi al Comune che li destinerà a verde pubblico (espansione del Parco Iris), sui restanti 38mila potranno essere costruiti 30mila metri cubi (circa un centinaio di appartamenti) che dovranno trovare posto a ridosso di uno dei polmoni verdi della città. A realizzarli dovrebbero essere circa 24 "soggetti" di cui fanno parte anche tre società di CL/CdO.

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