giovedì 8 settembre 2011

CL VUOLE "TRASLOCARE" LE SUE SCUOLE ALL'IRIS

Verde snaturato dal cemento. «La giunta metta tutte le carte in tavola».
di Matteo Bernardini e Ernesto Milanesi

Parco Iris o «cittadella ciellina». Il dilemma torna per la perequazione urbanistica che oppone il Comitato (che difende il verde pubblico) al quartier generale della Compagnia delle Opere. L'ultima versione del progetto edilizio prevede anche il "trasloco" delle scuole di CL. Conferma Sandro Ginestri, uno dei portavoce del Comitato Iris che con Lucio Passi di Legambiente ha pubblicato «Il danno. Padova: verde, speculazione e cemento nella seconda Repubblica». A pagina 46, c'è l'estratto del contratto con cui Iris Srl acquistò 76.656 metri quadri per circa 3 milioni di euro. Circa un terzo dell'area verde residua nella zona parco: grazie alla perequazione, ha prodotto un guadagno stimato in 4 milioni. «L'ipotesi di trasferire una delle scuole di formazione della galassia della CdO all'interno del parco Iris non ci coglie di sorpresa. Di fatto, è la riproposizione dello stesso disegno: cementificare un'area verde che invece dovrebbe essere salvaguardata. E' dal 2002 che ci stanno provando, prima con il progetto di un teatro; ora cercando di portarci la loro scuola. Il risultato non cambia».
PONTE DI BRENTA. Si tratta di traslocare da Ponte di Brenta una delle scuole della coop ciellina Dieffe scarl. «Sarebbe una soluzione impropria a vantaggio di una lobby che di fatto trasformerebbe il parco nel proprio giardino privato». La scuola di formazione andrebbe a inserirsi in un contesto dove sono già presenti il centro congressi papa Luciani, la mensa, un altro centro di formazione e gli alloggi Erp.
A RIMINI. Il 24 agosto Graziano Debellini, leader carismatico di CL e co-fondatore della fraternità, ha accolto al meeting il sindaco Flavio Zanonato e Ivo Rossi, assessore all'urbanistica, con la stessa ospitalità riservata negli stessi stand il giorno dopo a Pierluigi Bersani. La «giornata padovana» a Rimini quest'anno è stata in tono decisamente minore rispetto al recente passato. Dal punto di vista ciellino, comunque, la conferma di un legame storico. Ma il futuro del «polmone verde» del Forcellini è una partita aperta, quanto delicata. A rappresentare gli interessi che fanno capo alla CdO sarebbe stato chiamato l'avvocato Sergio Dal Prà, ex presidente della Fondazione Breda.
COMMISSIONE. Finora, di ufficiale a palazzo Moroni non risulta nulla. Ma con la ripresa dell'attività amministrativa il «caso Iris» è destinato a spiccare nell'ordine del giorno della Commissione Urbanistica presieduta da Luigi Mariani, ex assessore nelle giunte di Zanonato fino al 1999 e dal 2004 al 2009. Politicamente, il mega-progetto a ridosso del parco preoccupa i consiglieri di spiccata fede ambientalista. Italia dei Valori (secondo partito della maggioranza di centrosinistra) ha già aperto il «fuoco di sbarramento» nei confronti di CL. Perfino dentro il gruppo PdL c'è chi dissente, anche a dispetto del capogruppo. E la Lega Nord di solito non fa troppi sconti, quando si tratta di cemento.
COMITATO. Una volta di più, pretende le carte in tavola alla luce del sole. Lo aveva già fatto, ospitando alla libreria Zannoni l'eurodeputato Luigi De Magistris. Conclude Ginestri: «L'interesse dei cittadini è ben altro: mantenere il parco Iris più verde possibile. Se è vero che esiste una cubatura edificabile, potrebbe anche essere spostata all'interno di un'altra area. Il parco Iris non è un vuoto da dover riempire di cemento a tutti i costi. Però la scuola di formazione potrebbe essere a questo punto più utile, e remunerativa, degli alloggi ERP realizzati ormai diversi anni fa e però, in molti casi, ancora sfitti».

Fonte: "Il Mattino di Padova" del 2 settembre 2011
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