sabato 20 febbraio 2010

Residence Iris, due anni in 30 righe

Ha quasi due anni la storia, anzi l'odissea, degli inquilini del residence Iris in via Canestrini e via Gerardo a Padova. Condomini Erp, a edilizia residenziale pubblica, oggi motivo di recriminazioni, arrabbiature e sconforto per quasi tutti quelli che ci abitano.
Qualcosa doveva mettere in allarme fin dall'inizio: cosa c'entra l'incarico a un'agenzia immobiliare privata di affittare gli appartamenti di un Erp? E perchè agli appartamenti manca l'allacciamento al gas con il risultato che tutti si sono dovuti comprare un piano cottura a induzione elettrica da 7/800 euro?

I poveri inquilini, però, non sapevano che i problemi veri dovevano ancora iniziare...
A partire dal prezzo, c'è davvero poco che quadri in questi appartamenti, costruiti in una zona "magicamente" trasformata da verde pubblico a residenziale e anche beneficiari di un sostazioso contributo dalla Regione Veneto. Prendiamo come esempio la tipologia di appartamento più grande: 4 stanze non grandi su due piani con "giardino pensile", poco più di 100 mq calpestabili, più di 800 euro di affitto per 8 anni SENZA ALCUNA POSSIBILITA' DI RISCATTO e, alla fine di questo periodo, prezzo di vendita fissato a 323mila euro: circa 3mila euro al metro quadro! Dov'è il vantaggio Erp? Qual è il beneficio economico che dovrebbe essere proprio di un intervento pubblico? Questi sono prezzi di mercato! E poi, nel bando di finanziamento regionale (sono arrivati 2 milioni di euro per le cooperative coinvolte, tutte legate alla Compagnia delle Opere di Comunione e Liberazione, il gruppo Mattioli in particolare) è scritto che gli appartamenti finanziati non dovrebbero essere messi in vendita. Invece, subito, a tutti gli inquilini, è stato proposto una specie di preliminare di vendita con tanto di versamento di una caparra del 10%.

Magari fosse finita, siamo solo all'inizio. Il prossimo, dolorissimo capitolo, si chiama "spese condominiali folli". Sapete quanto paga il suddetto appartamento da 100 mq? Quasi 300 euro. Al mese! Questa è stata una delle mazzate più pesanti che nessuno si aspettava visto che tutti giurano, al momento della firma, che le spese condominiali erano state comunicate di circa 60-70 euro. Questo ha dato vita a infuocate riunioni condominiali, tra preventivi che non quadrano e contratti troppo esosi. Per esempio, a furor di popolo, è stato revocato il contratto per la pulizia di scale, portici e garage con la cooperativa sociale Giotto (sempre facente parte della galassia Compagnia delle Opere di Comunione e "Fatturazione" come l'ha fantasticamente definita un'inchiesta giornalistica di un mensile): lavori mal eseguiti e prezzi esorbitanti. Ha fatto infuriare tantissimo anche l'appalto per la manutenzione delle caldaie, dai costi esorbitanti, affidato alla Ste Energy che non serve dire a quale "associazione" appartiene...

Va bene, si dirà, sono cari, ma almeno saranno dei gioielli di case. Qui verrebbe da ridere se non ci fosse chi piange. Decine di appartamenti (è stato svolto un accurato sondaggio scritto) hanno avuto enormi problemi di muffa, infiltrazioni e umidità. Intere pareti verdi e schifose, acqua che scende a pioggia dal soffitto, livelli di umidità che raggiungono e superano l'80%. Per fortuna che alcuni residenti hanno aperto un blog (http://residenceiris.blogspot.com) dove tutto questo è stato raccontato giorno per giorno con tantissime foto, video e testimonianze. La risposta della proprietà è stata affidata a due lettere al limite dell'offensivo. "Gli appartamenti vanno fatti areare", imparate a vivere insomma, e poi "l'umidità? non fate asciugare il bucato dentro, al limite compratevi un deumidificatore" e rompete meno le scatole. Una posizione inaccettabile che ha fatto saltare la mosca al naso a non pochi residenti. Rabbia che è esplosa all'unica riunione di condominio collettiva convocata finora, quando circa metà dei presenti ha abbandonato l'aula in segno di protesta e sdegno. Tutti sono in attesa della prossima riunione, che avrebbe dovuto già essere convocata da un pezzo...
Deve far pensare anche il fatto, che anche in altre costruzioni, firmate Cerv, il consorzio che unisce queste cooperative, si sono verificati gli stessi problemi, come per esempio a Galliera Veneta.

Questa situazione non poteva non attirare l'attenzione dei giornali locali che in massa (5 quotidiani su 5, gli articoli sono pubblicati sul blog) hanno raccontato questi problemi, se non altro per il carattere pubblico dell'intervento edilizio. Le case, infatti, nell'aprile del 2008, sono state inaugurate in pompa magna dal sindaco Flavio Zanonato.

Alla riunione e sui giornali, poi, sono emersi casi davvero tristi come quello di una ragazza che si è umiliata davanti a cento persone dicendo: io non posso più permettermi il mio mini appartamento, sono in gravi difficoltà economiche, o quel papà che non permette più alla figlia di vivere nella sua cameretta infestata dalla muffa: ora la ragazzina sta in salotto. Basta questo a far capire la terribile situazione e non serve sottolineare lo scarsissimo isolamento acustico, i cattivi odori che provengono da alcuni scarichi o il ritardo nel riparare piastrelle tubi e serramenti che si rompono troppo in fretta per essere nuovi e che hanno concorso al verificarsi di diversi furti all'interno delle case! E non possiamo dimenticare anche che ogni volta che piove un po' più del solito, i garage della palazzina Carpine, e non solo, si allagano.

Come abbiamo reagito a tutto questo? Alcuni, più di dieci, hanno lasciato le case. Altri hanno dato in mano le carte a un avvocato. La proprietà, c'è da dire, forse a causa del baccano che si è creato, non è stata con le mani in mano e parecchie volte sono stati fatti sopralluoghi ma purtroppo poco è cambiato, segno che c'è qualcosa che non va strutturalmente.
Purtroppo affrontare un altro trasloco e nuove spese sono un lusso che tanti, rimasti già indietro nel pagamento delle esorbitanti spese condominiali e degli affitti, non possono proprio permettersi. Aggiungiamo, infine, che non si è creato un gruppo compatto tra gli inquilini per una semplice ragione: almeno la metà dei 140 appartamenti sono affittati a persone vicine agli ambienti di Cl, molti lavorano per aziende del "gruppo": il loro silenzio è del tutto comprensibile, chi di questi tempi può esporsi in battaglie che potrebbero portare alla perdita del posto di lavoro?

C'è però ancora un gruppo di persone che non molla, che crede che siano stati violati i propri diritti di inquilino e di cittadino e per questo non si arrenderà e non smetterà mai di denunciare, di diffondere, di parlare.

2 commenti:

Fabio Casetto ha detto...

Le parole di De Magistris venerdì scorso m'hanno fatto alquanto riflettere, ho ulteriormente aperto gli occhi e contestualmente chiuso alcuni cerchi!
Trenta righe non sono sufficienti per narrare tutta la storia passata (e futura!) di questa famigerata area e gli intrecci di nomi/società noti coinvolti.
Fermare sia tutto questo strapotere che l'imminente nuovo "ambaradan" temo proprio sia pressochè impossibile, ed è l'aria che respiro pure in commissione urbanistica! E non aggiungo altro...
Vedo anche difficile la realizzazione della PIAZZA VERDE dove ora c'è il campo coltivato che fa angolo tra Via Gerardo e Via Forcellini; area interessata da un ricorso al TAR, ma anche qui, conoscendo gli attori, sappiamo già come finirà!
A questo punto quello che mi auspico vivamente è che, villette o palazzoni che siano, non vengano commessi i grossi errori costruttivi che stiamo subendo e pagando.

Unknown ha detto...

Incredibile !!
Sta succedendo lo stesso s Firenze:

http://sanlorenzoagreve.wordpress.com/